lunedì 16 settembre 2013

La mediazione obbligatoria comprime i diritti senza garantire efficienza



A fronte di un aumento esponenziale dei costi di accesso alla giustizia (+ 47% di aumento del contributo unificato in 12 anni) il sistema giustizia continua ad essere inefficiente. Le misure messe in atto finora non sono state efficaci e vanno verso un razionamento della giurisdizione che a parole non nega il diritto dei cittadini ma ne condizione l’effettività. È stata questa l’analisi del vicepresidente del Consiglio nazionale Forense, Ubaldo Perfetti, intervenuto ieri (giovedì, NdAGANews) al convegno organizzato da Confindustria “Giustizia civile tra riforme e ritardi: la necessità di un sistema efficiente”. Circa la questione della prossima entrata in vigore della nuove edizione della mediazione obbligatoria (se pur limitata a 4 anni), Perfetti ha fornito alcuni dati che mettono in dubbio la portata deflattiva della misura: dal marzo 2011 al dicembre 2012 (quando era in vigore la mediazione obbligatoria) i procedimento andati a buon fine (ossia conclusi con l’accordo di conciliazione) sono stati appena l’11,82%. “Il decreto “del fare”, peraltro, introduce un’altra mediazione destinata a riguardare, surrettiziamente, tutte le materie: quella che può essere imposta alle parti dal giudice, valutate le circostanze della causa” - ha spiegato Perfetti - siamo peraltro costretti a verificare con stupore che, proprio alla vigilia dell’entrata in vigore della revisione della geografia giudiziaria che comporterà la chiusura a regime del ben 47% degli uffici giudiziari, che sta creando tanta tensione sul territorio, dalla Confindustria giunga la proposta di ampliare la competenza del Tribunale delle imprese. Secondo l’Avvocatura questo non corrisponde alla necessità di un confronto sereno tra gli operatori per individuare soluzioni che siano realmente corrispondenti all’interesse generale del Paese”.

(Da Mondoprofessionisti del 13.9.2013)