venerdì 13 febbraio 2015

Multa se non si paga quanto stabilito in sentenza

Una multa se non si paga quanto stabilito dalla sentenza e più conciliazioni in giudizio. Saranno alcuni degli effetti del futuro processo civile, come prefigurato dal disegno di legge di delega approvato dal governo il 10 febbraio 2015 (si veda ItaliaOggi dell'11/2/2015). Il provvedimento individua principi e criteri direttivi per semplificare e rendere efficiente il servizio giustizia.


ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA. Due le novità. Si rafforza il tribunale delle imprese e si istituisce il tribunale della famiglia e della persona. La strada è quella della specializzazione dei giudici. Il tribunale delle imprese giudicherà su tutte le controversie in materia di concorrenza sleale, sulle class action sulle controversie in materie di appalti pubblici. Alla spiccata specialità della materia il governo vuole rispondere anche con l'introduzione di ausiliari del giudice, con il compito di aiutare i magistrati nelle materie economiche, finanziarie, aziendali ecc. L'altra novità è il tribunale per le famiglie, che si occuperà di divorzi, separazioni, rapporti di famiglia, minori. Anche per questa sezione specializzata viene riconosciuto necessario l'apporto collaborativo dei servizi sociali e di tecnici specializzati.



PRIMO GRADO. Passando al rito, le novità possono essere distinte in base al grado di giudizio. Per il primo grado la delega vuole più conciliazioni in giudizio. Insomma o si concilia davanti all'organismo di conciliazione (dlgs 28/2010) o con una negoziazione assistita (dl 132/2014) oppure, se si va davanti al giudice, sarà il magistrato a dover tentare di far raggiungere l'accordo. Sempre per il primo grado si pensa a cambiare il sistema di scambio delle memorie a causa iniziata (attuale articolo 183 codice di procedura civile): allungano i tempi del processo; si pensa anche a dare maggiore spazio alla trattazione orale del processo.



APPELLO. La novità sarà quella di eliminare il filtro in appello. In sostanza si toglie la ghigliottina della valutazione della ammissibilità dell'impugnazione intesa come ragionevole probabilità di accoglimento. In cambio gli avvocati devono garantire leale collaborazione e osservanza dei principi del giusto processo: il che si potrebbe tradurre con meno appelli proposti solo per allungare i tempi del processo.



CASSAZIONE. Il procuratore e i difensori potranno mandare interventi scritti nei procedimenti in camera di consiglio. Si prevedono sentenze brevi con rinvio a precedenti pronunce.



ESECUZIONE. Prevista la possibilità di chiedere al giudice di inserire nella sentenza di condanna una multa per il ritardo nella esecuzione della sentenza. Si tratta di un forte deterrente. Chi non vuole eseguire la sentenza dovrà mettere in conto che la somma lieviterà con il trascorrere del tempo.



PROCEDIMENTI SPECIALI. Il ddl di delega prevede più arbitrati, con possibilità di passaggio diretto delle pratiche dal tribunale agli arbitri. Viene previsto anche un intervento sulla selva di riti speciali, che hanno particolarità quanto a termini e modalità di svolgimento.



GIURISDIZIONE. Non sarà più rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo, ma solo entro sbarramenti all'inizio del giudizio.



ATTI. Il ddl di delega introduce il principio di sinteticità degli atti di parte e anche del giudice, anche attraverso regole di tecniche di redazione e limiti quantitativi. Tradotto significa che ci saranno modelli standard per atti, decreti, sentenze, ordinanze. E significa anche che sarà determinato il numero massimo delle pagine a disposizione. Viene estesa al processo civile, quindi, la regola già vigente per il processo amministrativo.



PROCESSO CIVILE TELEMATICO. Le disposizioni del codice di procedura dovranno essere adeguate alla telematica. Il corpo attuale dei codici ha come riferimento lo scambio di documenti cartacei, mentre si deve pensare a documenti informatici che viaggiano attraverso canali telematici.  


Antonio Ciccia (da Italia Oggi del 13.2.2015)