giovedì 24 aprile 2014

Orlando: “Con il P.C.T. ridurremo il contenzioso”

CNF: adesso occorre valutare l'impatto reale
in termini di efficacia delle riforme in atto,
per poter valutare come favorire
l'accesso alla giustizia da parte dei cittadini

Ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel corso dell’illustrazione delle linee programmatiche del suo ministero, ha sottolineato l'importanza dell'imminente entrata in vigore della nuova disciplina del processo telematico pur nella consapevolezza che le prospettive di implementazione sono ancora disomogenee a seconda dei distretti di Corte d'appello. Sempre sul piano degli indirizzi volti a ridurre il contenzioso civile annuncia l'intenzione di studiare apposite discipline volte ad ampliare il novero degli strumenti di definizione stragiudiziale delle controversie. Nella stessa direzione annuncia misure volte al coinvolgimento anche degli appartenenti al notariato per il compimento di taluni atti riconducibili ai procedimenti di volontaria giurisdizione. Passa, quindi, ad affrontare le tematiche concernenti il personale che presta servizio presso gli uffici giudiziari senza trascurare gli istituti di pena. Sul punto, si sofferma sull'esigenza di rinforzare gli organici della polizia penitenziaria e del personale di cancelleria. Più in generale, rileva che i dati allarmanti sulla scopertura media degli organici per ciascun ufficio destano particolare preoccupazione; quella del personale, dunque, appare come la più importante delle emergenze da fronteggiare per rispondere alla domanda di giustizia dei cittadini. In proposito, preannuncia l'intenzione di predisporre un sistema di mobilità, l'apertura delle assunzioni di personale proveniente da altri comparti ministeriali e l'ipotesi di attingere ad altri ruoli di idonei in attesa di prendere servizio. Riguardo all'apporto che potrà offrire la magistratura onoraria e i giudici di pace, la tendenza dovrebbe condurre ad un ampliamento delle materie di competenza e, al contempo, a porre fine al sistema di pagamento cosiddetto a cottimo. Delinea, quindi, l'ipotesi di istituire un ufficio del processo che potrà garantire funzionalità ed aiuto agli appartenenti all'ordine giudiziario, garantendo l'ausilio di personale con particolare riguardo alla informatizzazione degli atti e proprio alla diffusione del processo telematico che, come detto, prenderà il via il 30 giugno. Il Consiglio Nazionale Forense, da parte sua, ha espresso la condivisione riguardo al percorso di riforma della giustizia tratteggiato dal Ministro. Il percorso riguarderebbe tutti gli ambiti-organizzativi, ordinamentali, processuali- del sistema civile e penale, in un disegno che pare assumere i contorni di un progetto integrato che non trascura gli aspetti delle risorse umane e finanziarie. E coinvolge, correttamente con uguale dignità, gli attori della giurisdizione: Avvocatura e Magistratura. Le misure annunciate sono numerose, e alcune sono quelle sulle quali si è già svolto una dialogo proficuo tra il Cnf e il Ministro. Ora si tratta di verificare in concreto come questi interventi annunciati si articoleranno in norme specifiche e si combineranno in quel progetto integrato tratteggiato al Senato, per valutare l’effettiva efficacia delle misure. Occorre anche valutare l’impatto reale in termini di efficacia delle riforme in atto, per poter valutare come favorire l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini. Soddisfatto anche il presidente dell’Anai, Maurizio de Tilla: "Quanto dichiarato dal Guardasigilli Orlando – ha detto - è un primo passo importante ma, oltre alle iniziative preannunciate, bisognerà rimettere mano alla geografia giudiziaria e alla mediaconciliazione obbligatoria di cui il ministro non parla. Stiamo chiedendo da anni il potenziamento del Processo Civile Telematico, il ricorso alle dispute alternative e la riforma della magistratura onoraria, quindi siamo sicuramente favorevoli a quanto promesso ieri, ci auguriamo però che il ministro ascolti anche le tante proteste che ancora sono in atto in tutto il Paese contro la chiusura delle sedi giudiziarie.  Infine – conclude de Tilla - auspichiamo due cose: che alle dichiarazioni facciano seguito iniziative legislative ma soprattutto che il passaggio legislativo sia sulle linee indicate da Orlando".


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 24.4.2014)