giovedì 3 luglio 2014

Processo civile, le schede del Ministero

Sono state pubblicate sul sito Web del Ministero della Giustizia (www.giustizia.it) le schede sulle riforme per il processo civile, annunciate lunedì scorso in Consiglio dei ministri. I provvedimenti puntano in particolare ad affrontare il problema dell'arretrato nella giustizia civile e la riduzione dei tempi dei processi.
Tra i provvedimenti messi a punto dal governo spicca la previsione di separazioni e divorzi consensuali innanzi l'ufficiale dello stato civile: una misura che potrebbe consentire di ridurre il flusso di cause in entrata dei tribunali di circa 80 mila procedimenti all'anno. In particolare, la riforma prevede che i coniugi che non hanno figli minorenni, o maggiorenni portatori di grave handicap o economicamente non autosufficienti, ma che siano d'accordo sulle condizioni di separazione o di divorzio, possono separarsi o divorziare davanti l'ufficiale dello stato civile.

La riforma per il processo civile prevede anche la procedura di negoziazione assistita, gestita dagli avvocati delle parti per raggiungere un accordo prima che la lite venga portata davanti al giudice (la previsione é di ridurre il flusso di cause in entrata di circa 60 mila l'anno); viene poi introdotta la regola generale per cui «chi perde paga», con l'obiettivo di ridurre le cause con finalità meramente strumentali e dilatorie. Per ridurre i tempi medi di durata del processo, inoltre, l'avvocato portrà sentire i testimoni fuori dal procedimento e depositare poi davanti al giudice il documento con le dichiarazioni.

Il giudice, invece, potrà utilizzare la video conferenza per interrogare i testimoni a distanza.

Per le cause più semplici poi, sono previste forme processuali semplificate, ridurre i tempi di circa 6-9 mesi, e chi non pagherà volontariamente i propri debiti dovrà pagare di più, la previsione di un elevato passo legale di interessi. Per quanto riguarda l'abbattimento dell'arretrato civile, la riforma messa a punto dal governo prevede il trasferimento dinanzi ad un arbitro, su accordo delle parti, delle cause pendenti davanti al giudice. Ulteriori misure vengono poi introdotte per il processo esecutivo - con misure che consentono al creditore di sapere agevolmente i beni del suo debitore, l'automatizzazione dei registri informatici di cancelleria e maggiore trasparenza ed efficienza dei fallimenti dei concordati preventivi e delle esecuzioni sugli immobili.

Quanto alla semplificazione del processo civile, la riforma prevede un rafforzamento dell'immediata efficacia di tutte le sentenze di primo e secondo grado, una sinteticità degli atti, il superamento di tempi processuali superflui, nuove misure per il giudizio d'appello, con l'obiettivo di evitare impugnazioni strumentali, la revisione del giudizio camerale in Cassazione e limiti sull'eccepibilità di questioni di giurisdizione e competenza. Infine, dopo l'entrata in vigore, avvenuta lunedì scorso, del processo civile telematico obbligatorio per il primo grado (per le Corti d'Appello si partirà dal 30 giugno del prossimo anno), il governo é impegnato per l'informatizzazione integrale del processo civile: la riforma si propone di intervenire in maniera organica sulle tradizionali regole del processo, verso la costituzione di un vero e proprio codice del processo civile telematico.


(Da ilsole24ore.com del 3.7.2014)