mercoledì 9 luglio 2014

DL semplificazione: Avvocatura in audizione alla Camera

Un testo unico sulle norme sul PCT
per evitare pregiudizi al diritto di difesa.
Avviare una riflessione approfondita
sulle sezioni staccate TAR

Sul ddl di conversione del decreto di riforma della pubblica amministrazione, lunedì in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, sono stati ascoltati i rappresentanti del mondo forense. Per l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, il segretario Paolo Maldari  ha confermato la completa disponibilità al confronto per mettere a regime il nuovo processo civile telematico (Pct), chiedendo, però, che si intervenga per risolvere le criticità che stanno emergendo sul territorio. Allo stesso tempo ha sottolineato, però, la netta opposizione all’aumento del contributo unificato: «È bene chiarire – ha precisato il segretario Oua - che il ministero non ha scelto la strada del meccanismo premiale per favorire il ricorso al nuovo sistema. Infatti, la sbandierata giustificazione della riduzione delle copie e, quindi, delle entrate, non sono non è reale ma è la leva che consente di far lievitare ancora una volta, appunto, il contributo unificato. Anzi, con il Pct dovrebbero venire meno anche altri balzelli come, per esempio, la cosiddetta marca da 27 euro, cioè la vecchia anticipazione forfettaria che è anacronistica e che non ha più ragione di esistere. È bene ricordare che in pochi anni i costi complessivi per accedere alla macchina giudiziaria sono lievitati di oltre il 140%».   L’Oua, quindi, ha messo in evidenza le differenze tecnologiche che continuano a persistere tra le diverse realtà del Paese. «La diffusione dell'informatizzazione degli uffici giudiziari è a macchia di leopardo – spiegato Maldari - vi sono sedi in cui la realizzazione del PCT è in stato avanzato (Sulmona per citare un esempio virtuoso di un tribunale non in una grande città) e altre in cui l'informatizzazione è agli albori e che necessitano di interventi strutturali. Altrimenti – ha aggiunto - si andrà incontro a un periodo di grande confusione, con disagi per i cittadini, per l'avvocatura e i magistrati e, più in generale, per il buon funzionamento del sistema, con il rischio di eccezioni, decadenze e vizi procedurali che, invece, di produrre snellimenti porteranno a ulteriori complicazioni e rallentamenti processuali. In questo contesto è inaccettabile anche la riduzione dell’orario di apertura delle cancellerie. Il prossimo 15 luglio, comunque, è già previsto un incontro in via Arenula». Quindi, il segretario Oua ha contestato la prevista chiusura delle sezioni distaccate dei Tar. «Una decisione sbagliata che irrazionalmente elimina degli uffici di grandi capoluoghi di provincia, che gestiscono grandi fette del contenzioso, con un grande livello di efficienza». Audito anche il Consiglio Nazionale Forense. Il Cnf ha suggerito alcune proposte emendative volte a razionalizzare la normativa relativa al Processo civile telematico-che ha visto stratificarsi negli ultimi tempi numerose disposizioni provenienti da fonti diverse. In particolare, ha avanzato la necessità di un varare un Testo Unico sul Pct per il riordino e il coordinamento con le norme del codice di procedura civile; ha evidenziato la opportunità di prevedere “misure di sicurezza”, come la rimessione in termini, per le parti in caso di decadenza del deposito telematico degli atti processuali causata da disfunzioni del sistema informativo e/o di cancelleria; ha inoltre chiesto di chiarire esplicitamente che la nuova norma che dispone la comunicazione del testo integrale della sentenza da parte della cancellerie non abbia nulla a che fare con il decorso del termine breve per la sua impugnativa (in senso contrario- e forzando le disposizioni del codice di procedura- si è espresso il ministero della Giustizia con una circolare sul Pct). In merito al tema della Giustizia amministrativa, il Cnf ha evidenziato che il progetto di soppressione delle sedi staccate di Tar richiederebbe uno studio approfondite e altro luogo di riflessione e che, per come è strutturata, rischia di creare un caos senza certezze per i cittadini (un vulnus sui ricorsi nella norma transitoria è stato segnalato anche nel dossier del Servizio Studi di Montecitorio).


(Da Mondoprofessionisti dell’8.7.2014)