venerdì 13 giugno 2014

NESSUNA SANZIONE PER CHI NON HA IL POS

Il Ministero dell'Economia conferma
l'interpretazione del Cnf e convoca le banche

In vista della scadenza Pos, il Ministero delle Finanze convocherà "in tempi brevi" un tavolo di confronto tra il Governo, le banche e i rappresentanti degli operatori economici e professionali interessati. Confermato: nessuna sanzione per chi non avrà installato il POS. Annunciata una campagna d'informazione nei confronti dei consumatori. Il nodo della questione sono i costi: le commissioni bancarie e di transazione interbancaria. Pagare per incassare è la principale obiezione che professionisti ed esercenti contestano al Ministero delle Finanze. Se ne è fatto carico l'On Marco Causi con una interrogazione a risposta immediata al Ministero delle Finanze. Causi ha chiesto di "chiarire gli effetti dell'applicazione della norma evitando l'insorgere del possibile contenzioso che i singoli contribuenti, i professionisti, gli ordini professionali e le associazioni di categoria intendono scongiurare". Inoltre, l'introduzione dell'obbligo di accettare il pagamento in forma elettronica se il cliente lo richiede è ormai imminente e pertanto- ha dichiarato Causi- il Governo "deve realizzare un'adeguata campagna di comunicazione istituzionale volta a informare i consumatori, nonché istituire rapidamente un tavolo di confronto tra il Governo, le banche e i rappresentanti degli operatori economici e professionali, al fine di ridurre al minimo i costi di utilizzo delle carte di debito a carico di commercianti, artigiani e professionisti". All'interrogazione di Causi ha risposto favorevolmente ieri in Commissione il Sottosegretario Enrico Zanetti. Concordando con le considerazioni del deputato Causi, il rappresentante del Mef ritiene "prioritario svolgere Nessuna sanzione. La volontà della parti del contratto d'opera professionale (cliente e professionista) resta ancora il riferimento principale per la individuazione delle forme di pagamento; nessuna sanzione è prevista in caso di rifiuto di accettare il pagamento tramite carta di debito. La conferma è arrivata dallo stesso Zanetti: "Non risulta associata alcuna sanzione a carico dei professionisti che non dovessero predisporre della necessaria strumentazione a garanzia dei pagamenti effettuabili con moneta elettronica", ha puntualizzato. Minimizzare l'incidenza degli oneri- Nel ribadire la necessità di promuovere la diffusione e l'uso dei pagamenti con carte di debito e credito su vasta scala, nonché l'eccessivo costo dell'uso del contante Zanetti ritiene "opportuno che – al fine di massimizzare i vantaggi connessi all'implementazione della tecnologia nei sistemi di pagamento e, nel contempo, minimizzare l'incidenza degli oneri a carico delle imprese, commercianti e professionisti – vengano attivati una serie di tavoli di confronto con le banche e con gli altri operatori di mercato per ridurre i costi legati alla disponibilità e all'utilizzo dei POS, e sfruttare a vantaggio del sistema i margini di efficienza esistenti, ottenendo così una significativa compressione dei costi ed una soluzione che consenta di superare le difficoltà insite nel cambiamento prospettato". Nel confronto internazionale e tra le regioni italiane, ha aggiunto Zanetti- " emerge che tra le principali determinanti del basso utilizzo di strumenti di pagamento elettronici figurano le differenze nel reddito pro capite e nel grado di sviluppo e di diffusione dei punti di accettazione delle carte di pagamento presso le imprese e i liberi professionisti. Un impulso alla diffusione di strumenti elettronici è in grado di produrre effetti benefici per i consumatori, le imprese, le Amministrazioni pubbliche e l'economia nel suo complesso. Infatti, il sommerso e l'economia criminale sono fortemente correlati con l'uso del contante e incidono per oltre il 27 per cento del PIL. "La carta di debito assicura il buon fine dell'operazione di pagamento e richiede minori attività procedurali e di riconciliazione contabile rispetto agli altri strumenti elettronici (esempio bonifico)"- ha puntualizzato il Sottosegretario. "Nell'uso del contante, degli assegni e degli altri strumenti cartacei prevalgono, infatti, i costi variabili, connessi con le esigenze di movimentazione e di sicurezza. Per le carte di debito è invece prevalente la quota dei costi fissi di emissione degli strumenti e di gestione delle infrastrutture. Ne deriva che al crescere delle operazioni con carte di debito si riducono più che proporzionalmente i costi unitari. Sulla base della diversa struttura dei costi, si possono calcolare anche le soglie di importo di convenienza per i diversi strumenti di pagamento: per le operazioni superiori a 20-30 euro, la carta di debito si conferma essere lo strumento più conveniente sia rispetto al contante sia rispetto agli altri strumenti di pagamento".


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 12.6.2014)