martedì 3 giugno 2014

ANAI a ministro Orlando: eliminare obbligatorietà mediaconciliazione

De Tilla: non può essere un quarto grado di giudizio

L’Associazione nazionale avvocati italiani si appella al ministro della Giustizia perché elimini la mediaconciliazione obbligatoria.

“Giugno sarà il mese delle riforme della giustizia – ha dichiarato il presidente Anai Maurizio De Tilla – chiediamo allora al Guardasigilli di ripensare alla mediaconciliazione perché si è rivelata una perdita di tempo per i cittadini che intendono promuovere un’azione giudiziaria per la tutela dei propri diritti, con un costo che è illegittimo, come risulta dalle decisioni della Corte Europea di giustizia”.

“La mediaconciliazione non può essere un quarto grado di giudizio – ha continuato De Tilla – Le parti hanno il diritto di non comparire in sede di primo incontro. E da ciò non può scaturire alcuna conseguenza nel successivo giudizio che una delle parti potrà instaurare.

Contrasta con questo sacrosanto principio una recente decisione del Tribunale di Roma che ha stigmatizzato il comportamento di una parte che si era limitata a dichiarare di non partecipare alla procedura di mediazione ritenendo fondata la propria posizione. Probabilmente quel giudice romano non sa che in qualsiasi sistema difensivo di un paese democratico la parte ha la libertà di scelta se comparire o meno. D’altra parte, il tribunale di Roma mostra di non sapere che la istanza di mediaconciliazione instaura una procedura senza alcuna precisa indicazione delle ragioni in fatto e in diritto della domanda. La genericità rafforza il diritto di non rispondere”.


(Da Newsletter ANAI del 3.6.2014)