lunedì 26 maggio 2014

AVVOCATURA PRONTA A SFIDA TELEMATICA

Si lavora al testo di un Protocollo uniforme per tutti i tribunali

Semplificare e fare in modo che le regole procedimentali si adeguino alla giustizia “telematica” in modo da mantenere invariato lo standard di tutela dei diritti della difesa e aumentare l’efficienza della risposta del sistema. “La digitalizzazione della Giustizia è una strada obbligata per un paese moderno e noi vogliamo dare un contributo fattivo alla realizzazione di questo obiettivo”. Così Nunzio Luciano, presidente della Cassa forense, nel corso del convegno I Fori fanno Rete, organizzato da CNF, Cassa forense e FIIF ( la fondazione del CNF incaricata di seguire il progetto Pct).  “Assieme al Consiglio Nazionale Forense abbiamo deciso di predisporre una task force per aiutare gli avvocati in questa fase di transizione che rivoluzionerà la giustizia civile rendendola più snella ed efficiente – ha spiegato Luciano – in pratica siamo pronti a mettere a disposizione le nostre risorse per abbassare il più possibile, se non azzerare completamente, il costo che ogni professionista dovrà sostenere per adeguarsi alle nuove regole, almeno per il primo anno. Quantificando, si tratta di far risparmiare ai colleghi all'incirca 300/400 euro, un aiuto concreto soprattutto per gli avvocati più giovani alle prese con le difficoltà dell’avviamento professionale. Il primo passo sarà indire una gara per affidare a una software house la messa a punto dei servizi informatici per la gestione delle pratiche legali. Per Cassa forense si tratta del primo di una serie di interventi di welfare attivo su cui il nuovo Consiglio di Amministrazione sta lavorando dall’inizio del suo mandato – ha concluso il Presidente dell’Ente – sono convinto che il compito delle casse private non sia solo quello di erogare pensioni e fornire assistenza, ma anche quello di affiancare i professionisti attraverso politiche di sostegno al reddito e formazione. In questo particolare momento storico, aiutare i professionisti a rimettersi in piedi è un obbligo a cui non possiamo sottrarci, al pari del dovere della sostenibilità economica”.  Con questo spirito il Cnf ha avanzato una serie di proposte- da attuare in via normativa ma anche-in via d’urgenza- tramite l’adozione di un Protocollo uniforme sul territorio nazionale, per rendere garantito il passaggio al digitale (dal 30 giugno diventerà obbligatorio il deposito degli atti del processo civile). Interventi che vanno dal definire il momento dell’avvenuto deposito dell’atto processuale e quello nel quale esso deve essere reso visibile anche alla controparte; o al riconoscere agli avvocati il potere di autenticazione degli atti “informatizzati” e di attestazione di conformità agli originali; e ancora stabilire anche in via tecnica cosa accade se l’atto supera i 30 megabyte.  Dalla carta al bit, la Giustizia civile cerca il riscatto dell’efficienza e l’Avvocatura ha già accettato la sfida. Gli organismi di rappresentanza istituzionale, Cnf e Cassa forense, hanno già messo in campo risorse, progetti concreti e proposte per accompagnare gli avvocati nel passaggio al digitale.  All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, anche i rappresentanti del Ministero della Giustizia (Daniela Intravaia, direttore generale dei servizi informativi e Massimo Orlando, magistrato dell’ufficio legislativo), i rappresentanti della Corte di Cassazione e dell’Avvocatura dello stato. Tutti d’accordo nell’evidenziare che la “rivoluzione digitale” nella giustizia è innanzitutto un fatto di “cultura e di “conoscenza” dal quale si aspettano vantaggio in termini di efficienza di tutti il sistema. Tutti d’accordo, ancora, sul fatto che occorre superare- con il confronto tra i vari protagonisti e le sinergie fattive- le resistenza psicologiche, strutturali, organizzative che dovessero verificarsi.  È un dato emerso nel convegno che nei 16 tribunali nei quali valgono Protocolli stipulati su base volontaria il sistema funziona.  “L’informatizzazione potrà colmare il gap tra alto livello del nostro sistema giuridico e l’inadeguatezza del sistema organizzativo di amministrazione della giustizia” ha evidenziato il presidente del Cnf Guido Alpa. Il Cnf, anche con il supporto degli avvocati del gruppo Fiif (la fondazione coordinata da Lucio Del Paggio), hanno predisposto diversi documenti- anche video- divulgativi.   Del Paggio esprime soddisfazione per la riuscita dell’evento. “Al convegno si sono iscritti 140 avvocati; e in tanti di più hanno seguito i lavori in streaming, anche presso gli Ordini forensi. Il dibattito con i referenti informatici dei Coa è stato vivace e tutti hanno espresso apprezzamento per l’impegno di Cnf e Fiif”, ha dichiarato Del Paggio. Con la Cassa forense è stato siglato l’accordo per dotare gli avvocati degli strumenti necessari al deposito telematico. Daniela Intravaia ha evidenziato che solo l’1% dei tribunali non è pronto, e che il ministero sta lavorando a colmare questo gap. Il tavolo tecnico permanente sul Pct presso il Ministero della Giustizia, al quale partecipa il Cnf, tornerà a riunirsi domani 27 maggio.


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 26.5.2014)