Il Guardasigilli Paola Severino
"Una
riforma epocale". Per il ministro della Giustizia, Paola Severino, il
provvedimento "cambia la geografia giudiziaria del Paese, ferma all'epoca
dell'unità d'Italia, quando si girava con le carrozze e non con i treni ad alta
velocità". Il ministro ha anche annunciato l'abolizione di 674 giudici di
pace "su base di criteri oggettivi".
"Il
riordino dei distretti giudiziari - ha precisato - non può essere considerato
un provvedimento legato alla spending review". "Si è parlato di
provvedimento legato alla spending review", ma così non è. "Per un
criterio cronologico e di origine, la riforma deriva - ha spiegato il ministro
- dalla delega che aveva il precedente governo e che questo governo ha
ereditato, una delega che consentiva la riorganizzazione dei tribunali e delle
aree giudiziarie, per rendere efficiente giustizia anche attraverso la
redistribuzione giudiziaria" con l'obiettivo di "mantenere in piedi
solo quei presidi con dimensione necessaria e sufficiente a dare
risultati".
Il
varo dello schema di decreto legislativo per il taglio dei Tribunali
"lascia lo spazio di un'ampia discussione alle commissioni parlamentari e
al Csm, che dovrano esprimere il loro parere". Lo ha precisato il ministro
della Giustizia Paola Severino, parlando in sala stampa a palazzo Chigi.
"Confido che questo parere sia di coindivisione, ma come sempre - ha
aggiunto - rimango aperta a suggerimenti costruttivi e oggettivi non critici,
non demolitivi" e che non siano ispirati al "localismo".
La
guardasigilli ha dichiarato di "non escludere" un intervento per
modificare il provvedimento "ma ne dobbiamo discutere non nel chiuso di
una stanza". Servono "criteri trasparenti, motivati e
motivabili" per proporre eventuali modifiche, "perché non si possa pensare
- ha sottolineato - che si è aperto un mercatino dei Tribunali. Ogni ulteriore
valutazione sarà fatta sotto gli occhi di tutti".
Il
taglio degli uffici giudiziari porterà alla fine del processo di
riorganizzazione un risparmio di "mille edifici". Lo ha detto il
ministro della Giustizia Paola Severino, nella conferenza stampa a palazzo
Chigi dopo il Consiglio dei ministri nel corso del quale è stato varato lo
schema di decreto legislativo per il taglio dei Tribunali 'minori'.
"Potremo
risparmiare circa mille edifici, un risparmio nella manutenzione, nei costi,
nelle sale server di mille edifici", ha sottolineato la guardasigilli,
secondo la quale "il risparmio non è avvenuto in danno dell'efficienza, ma
ha salvato il sistema giustizia che non può essere intaccato nella sua
funzionalità. Se fose stato un provvedimento di solo risparmio avrebbe negato
giustizia ai cittadini".
Il
Consiglio ha approvato il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni
giudiziarie che da attuazione alla delega al Governo attribuita dalla legge per
la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 approvata dal precedente
Esecutivo. Il provvedimento genererà circa 3 milioni di euro di risparmi nel
2012, che saliranno a oltre 31 milioni nel 2014. E questo nonostante il governo
non abbia potuto incidere quanto avrebbe voluto, a causa di limiti non
derogabili stabiliti dalla delega.
Attuando
"in maniera rigorosa" i criteri di carattere tecnico previsti dalla
legge delega, lo schema di decreto legislativo - che ora passerà alle
Commissioni parlamentari per un parere obbligatorio ma non vincolante - prevede
la riduzione e l'accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure (per il Tribunale
di Napoli Nord non è previsto l'ufficio di procura, la cui competenza è
attribuita alla Procura di Napoli Sud); la soppressione di tutte le 220 sezioni
distaccate di Tribunale; la ridistribuzione sul territorio del personale
amministrativo e dei magistrati restanti, la cui pianta organica non subirà
alcun ridimensionamento.
A
questa riorganizzazione, si spiega nella nota di palazzo Chigi, si aggiunge
quella degli uffici dei giudici di pace che ha già portato all'individuazione
di 674 sedi che saranno soppresse e rispetto alle quali è atteso il parere
delle commissioni competenti. Alcuni criteri - non derogabili - di delega seguiti
dal Governo hanno inciso pesantemente sulla possibilità di sopprimere e
accorpare uffici di dimensioni inferiori agli standard individuati, come ad
esempio l'obbligo di permanenza del tribunale ordinario nei circondari
capoluogo di provincia. Il secondo limite è stato rappresentato dalla
cosiddetta 'regola del tre' (non meno di tre tribunali e procure per ciascun
distretto di Corte di Appello), che ha impedito la soppressione di uffici
palesemente al di sotto degli standard fissati. Proprio la concomitanza di
queste due regole ha ristretto notevolmente l'ambito di intervento sul totale
dei 165 tribunali.
Oltre
al recupero dell'efficienza, la riduzione degli uffici giudiziari comporterà
anche risparmi di spesa, pari a circa 2.889.597 euro per il 2012, 17.337.581
per il 2013 e 31.358.999 per il 2014. I costi per questa operazione di
razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai
vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema
giudiziario per i prossimi decenni. Per quanto riguarda l'edilizia giudiziaria,
nei soli casi in cui la sede accorpante non sarà in grado di ospitare gli
uffici ivi trasferiti, lo schema di decreto legislativo prevede che possano
essere utilizzati, per un periodo fino a cinque anni, gli immobili adibiti a
servizio dei tribunali e delle sezioni distaccate soppressi.
(Da tiscali.it del
6.7.2012)