OGGI
5 LUGLIO ASTENSIONE DALLA UDIENZE PROCLAMATA DALL’OUA CONTRO LA CHIUSURA SBAGLIATA
E IRRAZIONALE DI NUMEROSI TRIBUNALI “MINORI”, SEDI DISTACCATE E UFFICI DI
GIUDICI DI PACE E CONTRO LA
DEMOLIZIONE DEL PROCESSO CIVILE
Maurizio
De Tilla: “L’Oua è assolutamente
contrario alla ventilata soppressione tout court di 37 procure e 33 tribunali
cosiddetti ‘minori’, nonché di diverse centinaia di sedi distaccate e uffici di
giudici di pace molto spesso modello di efficienza ed efficacia. Siamo
fortemente critici anche sull’ennesimo intervento di demolizione del processo
civile. Per queste ragioni, l’Oua, proclama l’astensione dalle udienze per
giovedì 5 luglio ed indice assemblee in tutti gli uffici giudiziari, nonché
invita a forme di disobbedienza civile come il non pagamento del contributo
unificato”.
Raffica
di iniziative forti a tutela del sistema Giustizia, tra le proposte di
disobbedienza civile, quella avanzata dall’Ordine di Nola: gli avvocati
italiani non versino più il contributo unificato. Ma anche manifestazioni
territoriali, richieste di audizioni con il Governo e sollevazione di questioni
di incostituzionalità della normativa sulla geografia giudiziaria.
Acque
agitate nel mondo della giustizia e oggi, 5 luglio, nuova astensione dalle
udienze decisa dall’assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura italiana
- Oua il fine settimana scorso contro la revisione della geografia giudiziaria.
Approvato un documento (da noi pubblicato
ieri, NdAGANews) veemente a tutela del “sistema giustizia”, con il quale si
evidenzia come la soppressione di centinaia di tribunali cosiddetti “minori”,
uffici di giudici di pace e sedi distaccate sia una scelta irrazionale, inutile
e un grave errore per il funzionamento della macchina giudiziaria. L’Oua lancia
al Ministero di via Arenula anche una controproposta per salvaguardare almeno
230 uffici di giudici di pace (in allegato l’elenco provvisorio).
«È
una revisione irrazionale e insensata che azzoppa la macchina giudiziaria –
spiega de Tilla – assisteremo alla creazione di grandi tribunali (nelle
maggiori città italiane come Roma e Napoli) e la conservazione di piccolissimi
tribunali. E, invece, verrebbero cancellati proprio quei medi tribunali, spesso
sempre esempio di produttività ed efficienza».
Nel
deliberato dell’Oua, sottolinea de Tilla si rileva, inoltre, «che la totale
soppressione degli uffici del GdP non circondariali si pone in netto contrasto
con la legge istitutiva di questo giudice che aveva individuato nella Giustizia
laica lo strumento per essere il più vicino possibile alle esigenze del
cittadino nell’accedere alla “giustizia” cosiddetta “minore”. A conferma,
ancora oggi sul sito del Ministero della Giustizia, nell’illustrazione delle
finalità demandate alla giustizia di pace, si legge che “il giudice di pace è
l’ufficio giudiziario che per sua dislocazione geografica sul territorio è il
più vicino al cittadino”».
Non
solo, denuncia ancora il presidente Oua, «la totale soppressione delle sezioni
distaccate e di un cospicuo numero di tribunali non capoluogo di provincia si
pone in netto contrasto con i principi della delega, perché ignora in maniera
rilevante il criterio di ridistribuzione territoriale che, assieme agli altri
parametri individuati in estensione territoriale, infrastrutture, criminalità,
costituivano il punto essenziale della normativa di agosto 2011».
In
diverse realtà sede di tribunale sono state già decise incisive forme di
protesta e l’Oua, considerando anche i tempi fortemente ristretti (la legge
delega scade il 14 settembre, per cui è presumibile, considerando le ferie
estive, che il Governo possa legiferare già entro il mese di luglio) sollecita
necessarie ed immediate forme di protesta che inducano il Governo a prendere in
esame le proposte dell’Avvocatura e dei territori interessati, annunciando il
proprio deciso sostegno e l’adesione ad ogni forma di protesta sul territorio
insieme ai cittadini e ai sindaci.
«Nel
proclamare l’astensione dalle udienze per il giorno giovedì 5 luglio – conclude
de Tilla - con contestuale convocazione di assemblee in tutti gli uffici
giudiziari, l’assemblea dell’Oua, sentiti anche i componenti del Coordinamento
degli Ordini Forensi Minori, ha deliberato una serie di clamorose iniziative:
1)
sollevare in tutte le sedi questioni di incostituzionalità della normativa
sulla geografia giudiziaria investendo dell’argomento anche il Parlamento e il
Governo;
2)
aderire e partecipare a tutte le manifestazioni indette dai Consigli sul
territorio;
3)
chiedere l’audizione nelle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera
sulla revisione della geografia giudiziaria;
4)
chiedere al Ministro della Giustizia l’immediata trasmissione del progetto di
revisione della geografia giudiziaria preannunciato sulla stampa;
5)
proporre una legge di iniziativa popolare per la riformulazione dei criteri di
revisione della geografia giudiziaria sulle basi delle indicazioni espresse
dall’OUA e recepite nella mozione finale del Congresso Straordinario Forense di
Milano;
6)
contrastare la proposta normativa sull’appello cassatorio e sulla legge Pinto;
7)
invitare gli avvocati a non versare il contributo unificato, in segno di
protesta, sulla base delle indicazioni formulate dal Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Nola;
8)
chiedere audizione al Capo dello Stato e ai Presidenti di Camera e Senato per
illustrare le ragioni dell’Avvocatura sulla revisione della geografia
giudiziaria, sul processo civile e sulla riforma della professione forense.
Adattato dal comunicato
stampa OUA del 19.6.2012