“Rivedere nuove circoscrizioni in base
a nuove province”
Il
Consiglio Nazionale Forense chiede la modifica del provvedimento varato dal
Governo per la revisione della geografia giudiziaria che prevede la
soppressione di 37 tribunali sub-provinciale, 38 procure e delle 220 sezioni
distaccate,
All’esito
dei lavori del gruppo di lavoro Anci-Cnf, in attuazione del Protocollo d’intesa
siglato il 10 maggio scorso, è emerso
infatti che i criteri utilizzati dal Governo, tra cui quello della base
provinciale, si riferiscono ad una vecchia organizzazione dello Stato,
risalente alla geografia amministrativa dello Stato sabaudo preunitario del
1859, e chiedono che la nuova geografia degli uffici giudiziari sia aderente
alla geografia delle nuove province e quindi degli altri uffici territoriali di
governo sul territorio.
Per
quanto riguarda gli oneri sostenuti dai Comuni per la giustizia, pari a 316,8
milioni di euro nel 2010, dal tavolo è
stato proposto di mettere a disposizione propri esperti per raggiungere un
obiettivo di risparmio pari al 10% della spesa corrente dei Tribunali,
attraverso una programmazione delle spese e una loro diversa gestione con
l’obiettivo di realizzare una riduzione dei costi per l’amministrazione
pubblica di oltre 30 milioni di euro l’anno, ben superiore a quanto si
otterrebbe con la soppressione dei tribunali sub-provinciali e delle sedi
distaccate.
A
seguito dell’analisi effettuata dal tavolo di lavoro, emerge come la proposta del governo comporta,
con la soppressione dei 37 tribunali sub-provinciali, una minor spesa
complessiva stimata in 15 milioni di euro.
Deve però essere chiaro che si tratta solo di una “partita di giro”
perché la soppressione dei 37 tribunali, ad esempio, non porta alla riduzione
delle decine di migliaia di procedimenti civili e penali pendenti. In ogni
caso, è facilmente prevedibile un aggravio di spesa per i Comuni presso i quali
saranno accorpati i servizi giudiziari soppressi.
In
base a tali valutazioni, si avanza
l’ipotesi che il provvedimento governativo non rispetti il principio dell’invarianza
di spesa, creando oneri aggiuntivi di finanza pubblica per i quali non vi
sarebbe la necessaria copertura.
Per
quanto riguarda l’obiettivo di un recupero di efficienza del sistema giustizia
che è alla base del provvedimento del Governo, il CNF sostiene che i tribunali
sub-provinciali di cui si è proposta la soppressione rispondono agli standard
europei di efficienza in merito alla durata del processo e alla capacità di
smaltimento. Questo appare un dato oggettivo. Sul primo versante, infatti,
assicurano la conclusione del processo civile di primo grado in tre anni; sul
secondo, tenendo conto dei dati 2011 relativi a 29 dei 37 tribunali
considerati, si rileva che i processi penali smaltiti superano di 12.370 quelli
sopravvenuti; nel civile lo scostamento tra procedimenti sopravvenuti e quelli
smaltiti è di 787, un numero limitato e dovuto ai vuoti nelle piante organiche.
Comunicato stampa CNF
del 12.7.2012