SUL
PROVVEDIMENTO CHE PREVEDE LA
CHIUSURA DI MILLE UFFICI GIUDIZIARI PARERE DI
INCOSTITUZIONALITÀ DEL PROFESSOR GIUSEPPE VERDE
MAURIZIO
DE TILLA, PRESIDENTE OUA: “SI CONFERMA
QUANTO PIÙ VOLTE RIBADITO DALL’OUA. QUESTA REVISIONE DELLA GEOGRAFIA
GIUDIZIARIA È VIZIATA DA EVIDENTI PROFILI DI INCOSTITUZIONALITÀ. È ORA DI
SMETTERLA CON LA
CONVERSIONE IN LEGGE DI DECRETI LEGGE CHE CONTENGONO TUTTO E
IL CONTRARIO DI TUTTO. LA
CHIUSURA DI 1000 UFFICI GIUDIZIARI CONTRADDICE LO SPIRITO
DELLA DELEGA ED È ESTRANEA A QUEL PROVVEDIMENTO. RICORREREMO AL GIUDICE PER FAR
RIMETTERE GLI ATTI ALLA CONSULTA”
L’Organismo
Unitario dell’Avvocatura, oggi (ieri,
NdAGANews) presente alla manifestazione dei sindaci contro la spending review e
contro la chiusura di 1000 uffici giudiziari, è stato anche ascoltato su questo
tema alle 13.30, in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. Nel
frattempo è giunto il parere del costituzionalista incaricato dall’Oua, Giuseppe
Verde, sulla legge e sulla delega che prevede la revisione della Geografia
giudiziaria. Il giudizio è chiaro: sono evidenti i profili di
incostituzionalità. L’Oua annuncia sin da ora battaglia in tutte le sedi
giudiziarie.
Questo
il commento di Maurizio de Tilla, presidente Oua: «Il professor Verde conferma
quanto da noi più volte denunciato: si violano diversi articoli della
Costituzione (72, 76, 77). Abbiamo assistito all'approvazione di un
provvedimento legislativo con un processo che, di fatto, ha esautorato il
Parlamento delle sue funzioni, arrogando al Governo prerogative che non gli
appartengono. La revisione delle geografia giudiziaria, contenuta in una
delega, ha avuto un iter tortuoso e con chiari profili di illegittimità, è
stata approvata con maxi emendamenti e voti di fiducia, fino al suo definitivo
e abusivo inserimento nella conversione di un decreto legge. Il professor
Verde, sottolinea, per esempio, come il Governo “attraverso il maxi emendamento
su cui ha posto la fiducia, tenta un aggiramento degli articoli 76 e 77 della
Costituzione con l’intento manifesto di utilizzare una procedura parlamentare
anomala (la conversione in legge del decreto legge) per raggiungere finalità
prive di qualsiasi riferimento all’urgenza del provvedere e che avrebbe dovuto
realizzarsi attraverso il provvedimento legislativo ordinario”. Questa, di
fatto, aggiunge, “è una deprecabile prassi parlamentare sanzionata in più
sedi”. Dal presidente Ciampi fino al presidente Napolitano. Quest’ultimo,
sottolinea Verde, “ha assunto una posizione netta nel febbraio 2011”, con una lettera ai
presidenti di Senato e Camera, “circa l’approvazione di leggi di conversione
che riscrivono i decreti leggi”».
«Come
rivela il professor Verde – continua il presidente Oua – anche la giurisprudenza
è chiara in tal senso. La Corte Costituzionale nella sentenza n.22 del 2012, ha definito questa
“deprecabile prassi”, come illegittima. La Corte ha ritenuto, appunto, illegittimo
“l’inserimento di norme eterogenee all’oggetto o alla finalità del decreto”.
Anche in questo caso, è quindi del tutto evidente, che si viola quindi,
l’articolo 77. In
Commissione Giustizia della Camera, oltre alle nostre proposte, abbiamo
consegnato anche questo parere. Il Parlamento deve correggere questo
provvedimento e ritornare allo spirito originario della stessa delega. Il
principio deve ritornare ad essere la valorizzazione della giustizia di
prossimità e la modernizzazione e razionalizzazione della macchina giudiziaria,
non la chiusura incostituzionale, irrazionale e inadeguata di 1000 uffici
giudiziari».
Comunicato Stampa OUA
del 24.7.2012