lunedì 30 luglio 2012

Ricorsi chiari e tempi stretti per i processi amministrativi


Ulteriore modifica dopo il dlgs 104/10, stavolta su competenza
del giudice, termini processuali e mezzi di impugnazione

Il nuovo codice del processo amministrativo fa il secondo tagliando con i correttivi introdotti dal Consiglio dei ministri.
In attesa della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, che consentirà una compiuta valutazione, vale la pena di indicarne a grandi linee il contenuto.
È ispirato a canoni di chiarezza e sinteticità il decreto legislativo, che fissa tre punti: modifica alcuni termini processuali per renderli più coerenti con il sistema processuale, precisa quali regole si applicano ai mezzi di impugnazione (in particolare all'appello cautelare) e chiarisce il rapporto tra le sezioni semplici e l'adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
Insomma, da ora in avanti atti processuali concisi, ma con motivi specifici.
Ancora: il difetto di competenza territoriale del giudice può sempre essere rilevato d'ufficio.
E il difetto di competenza può essere eccepito con una richiesta espressa rivolta al giudice entro un tempo determinato. Anche qui l'obiettivo è a ridurre i tempi delle cause.
Il provvedimento, infine, dispone l'adeguamento alle sentenze costituzionali che hanno dichiarato l'illegittimità di alcune norme, ad esempio in materia di giudizi elettorali e di impugnazioni delle sanzioni irrogate dalla Consob. Le modifiche arrivano sulla base del dossier della commissione speciale istituita al Consiglio di Stato e formata da magistrati, avvocati e docenti.

Dario Ferrara (da cassazione.net)