I
tagli ai tribunali non porteranno ai risparmi previsti dal Governo.
Lo
denuncia il Consiglio Nazionale Forense che, dopo aver lavorato sui dati delle
Commissioni di Manutenzione, ha verificato che "i risparmi effettivi sono
di gran lunga inferiori a quelli stimati dal ministero della Giustizia".
In
particolare, l'Avvocatura - anche dopo l'allarme lanciato oggi da 'Grande Sud',
la formazione politica capeggiata da Gianfranco Miccichè, che parla di mille
sedi a rischio tra le quali luoghi simbolo della lotta alla mafia - chiede
"chiarezza al Governo sulla revisione della geografia giudiziaria, che
secondo le intenzioni dell'esecutivo porterebbe a sopprimere 674 uffici del
giudice di pace, 37 tribunali sub-provinciali e 160 sezioni distaccate".
Ecco
perché il Cnf, prima di proporre i tagli in via definitiva, chiede di
"individuare fabbisogni standard degli uffici, applicare il criterio dei
costi standard superando quello della spesa storica e valutare i costi generati
dalla riduzione delle circoscrizioni giudiziarie in termini di logistica,
trasporti, sedi, impatto ambientale e fasi transitorie".
Per
arginare il pericolo, il Cnf ha siglato un protocollo d'intesa con l'Anci che
ha dato vita a un gruppo di lavoro congiunto per completare il censimento dei
costi e dei fabbisogni effettivi della geografia giudiziaria.
"L'azione
del Cnf per la revisione della geografia giudiziaria - spiega il Consiglio
Nazionale Forense - parte dall'analisi di 48 dei 57 tribunali sub provinciali
presenti sul territorio nazionale, acquisendo un significativo campione
dell'efficienza media e del relativo costo medio".
Ebbene,
secondo il Consiglio, "37 tribunali sub provinciali presi in esame su 57
comportano una spesa annuale di 25.6 milioni di euro mentre 160 sezioni
distaccate su 220 generano una spesa annua complessiva di 15.9 milioni;
importi, perciò, ben lontani dagli 80 milioni stimati dal Governo".
Secondo
il Cnf, "la soppressione annunciata non tiene conto dei costi che
l'amministrazione dovrebbe comunque sostenere per garantire il passaggio di
personale e attività ai tribunali provinciali, a cui si aggiungono gli ingenti
costi in termini di maggiori spese e impatto ambientale che andranno a gravare
sulla collettività e sui singoli cittadini".
Di
fronte a questa situazione, il Cnf ha deciso di avviare un'opera di
sensibilizzazione contro il rischio di produrre più danni che benefici,
"non avendo la revisione della geografia giudiziaria una base di dati
completi e affidabili".
(Da Mondoprofessionisti
del 29.6.2012)