lunedì 30 novembre 2015

Gratuiti patrocini, compensazione tra parcelle e tasse

Due dati risaltano al termine della seconda giornata della nona conferenza nazionale dell’avvocatura che si chiude oggi (sabato, NdAGANews) a Torino. Uno tecnico, l’altro politico. Quanto al primo, sono stati resi noti gli emendamenti approvati dalla commissione Giustizia della camera, d’intesa con il ministero, alla legge di Stabilità. Emendamenti che intervengono su alcuni temi che stanno particolarmente a cuore ai legali.
Il principale è il gratuito patrocinio e le difficolta e ritardi dei tempi di liquidazione delle parcelle. Così, recependo una richiesta da tempo avanzata dall’Oua, un emendamento a firma Anna Rossomando (Pd) prevede che a partire dal 2016 gli avvocati che vantano crediti per spese, diritti e onorari sorti sulla base degli articoli 82 e successivi del testo unico delle spese di giustizia sono ammessi alla compensazione con i quanto dovuto a titolo fiscale, per ogni imposta e tassa, compresa l’Iva, e a titolo previdenziale per i dipendenti. Compensazione che scatterà entro il limite pari all’ammontare dei crediti stessi, aumentato dell’Iva e del contributo previdenziale per gli avvocati.

La cessione dei crediti potrà anche essere solo parziale e comunque per quei crediti rispetto ai quali non è stata presentata contestazione. L’emendamento mette a disposizione un budget di spesa di 10 milioni di euro all’anno e adesso dovrà essere sottoposto all’esame della commissione Bilancio.

E tra gli emendamenti alla legge di Stabilità se ne segnalano altri due di particolare interesse per gli avvocati. Con il primo si prevede un’estensione della possibilità di trattazione orale della causa anche per le controversie in discussione davanti al collegio; in questo caso, infatti, quado il giudice istruttore ritiene che la lite può essere decisa attraverso una trattazione orale rimette la causa al collegio fissando l’udienza per la precisazione delle conclusioni e per la discussione orale. Infine, si prevede la stabilizzazione delle agevolazioni fiscali, previste sinora in via sperimentale, a titolo di incentivo per la positiva conclusione delle procedure di negoziazione assistita.

Sul piano politico, invece, la conferenza ha fatto registrare momenti di polemica nei confronti del Governo e del Partito democratico. All’inizio dell’intervento del viceministro della Giustizia, Enrico Costa, la tensione che covava da ore per l’assenza del ministro Andrea Orlando ai lavori della conferenza, si è espressa a suo modo plasticamente con il dispiegamento di un ampio striscione che censurava la scelta di non volere ascoltare le posizioni degli Ordini, «essenza dell’avvocatura».

Tensione che poi è proseguita nelle interruzioni che hanno costellato l’intervento del responsabile giustizia del Pd, David Ermini, che ha difeso i principali provvedimenti approvati dalla maggioranza in questo scorcio di legislatura, ma è stato messo nel mirino, per esempio, per la decisione della legge sulla concorrenza di permettere l’ingresso del socio di capitale negli studi forensi. Protesta dalla quale però Mirella Casiello, presidente dell’Oua, ha preso le distanze, «le modalità della protesta di oggi non appartengono alla nostra cultura, comprendiamo certo l’amarezza dell’avvocatura per l’assenza del ministro e le perplessità per alcune scelte politiche».

E a testimoniare la fase complicata anche nei rapporto tra le associazioni, ieri un comunicato congiunto Anf, Aiga e Camere civili, ha invitato a «non tirare il ministro per la giacchetta» sulle elezioni forensi a tenere fermi i punti fissati dal Tar: voto limitato, tutela delle minoranze, rispetto della parità di genere. Punto quest’ultimo sul quale anche Casiello si è detta d’accordo.


Giovanni Negri (da Il Sole 24 Ore del 28.11.2015)