giovedì 12 novembre 2015

Avvocati in crisi. Fuga dall'albo

In tanti alla fine si rassegnano: mandano la raccomandata, si cancellano dall'albo professionale e vanno a fare dell'altro. Altri ancora si sentono domandare dal cliente rateizzazioni sempre più dilazionate del pagamento, tanto che non appare lontano il giorno in cui cominceranno a prendere sul serio la proposta di alcune banche: portare il cliente in filiale e mettere a punto un piano di finanziamento. Gli avvocati insomma ormai hanno poco da stare allegri: il boom vissuto negli ultimi anni dalla professione alla fine ha ricordato a tutti una delle leggi basilari dell'economia. Se aumentano i concorrenti senza che si espanda anche il mercato alla fine si fa la fame, prima o poi. E che la professione forense abbia vissuto un aumento improponibile degli esercenti è innegabile: nel 1987 in Italia c'erano 48mila avvocati, oggi sono esattamente il quintuplo, 240mila. Recessione piena, insomma. E addio sogni di ricchezza. Una regola alla quale non sfugge neppure l'Ordine di Rovigo. “Quella dell’avvocato – spiega il presidente dell’Ordine di Rovigo Giampietro Berti – è una professione colpita in pieno dalla crisi che ha penalizzato soprattutto i più giovani. Che spesso si mettono assieme per dividere le spese dello studio. Siamo di fronte a una nuova generazione di avvocati da mille euro al mese. La cruda realtà – prosegue Berti - è fatta di avvocati tra i 30 e 40 anni, che inviano all’ordine richieste di cancellazione dal patrocinio per poter svolgere un altro lavoro. E arrivano sempre meno praticanti. Gli ultimi dati disponibili segnano una diminuzione netta del 5%. Lo stato d’animo dei giovani è incerto e cupo: si vive un po’ alla giornata e non c’è una sicurezza che permetta di stare sereni. Accade sempre più spesso così: dopo che il cliente espone il caso, inizia la discussione su come dilazionare il pagamento. Non faccio mistero del fatto che alcuni direttori di primari istituti bancari hanno proposto agli avvocati di portare in filiale il cliente che ha difficoltà di pagamento delle parcella per prospettargli la possibilità di aprire un finanziamento. Come Ordine stiamo pensando di sviluppare questa possibilità, considerato che ormai la dilazione è diventata ordinaria amministrazione".

(Da Mondoprofessionisti del 9.11.2015)