mercoledì 22 aprile 2015

IL DIVORZIO BREVE E’ LEGGE

Il divorzio breve è legge. La Camera ha approvato in via definitiva (con 398 sì, 28 no e 6 astenuti) la riforma delle norme sul divorzio italiano, a 41 anni dal referendum del 1974.  A favore hanno votato Pd, Sel, M5s, Scelta civica, Psi e Alternativa libera. Forza italia e Area popolare hanno dichiarato il loro sì lasciando, però, anche libertà di coscienza, viste le "diverse sensibilità" presenti nei gruppi. La Lega Nord ha lasciato libertà di coscienza.
Un traguardo che arriva dopo oltre 10 anni di discussioni in Parlamento. Il tempo di attesa tra separazione e divorzio scende a un anno (invece di tre) se l'addio è giudiziale, ma se il divorzio tra i coniugi è consensuale il tempo scende a 6 mesi. E non cambia nulla se nella coppia ci sono figli minori.

Cambiano anche le norme sul fronte patrimoniale: la comunione dei beni potrà essere sciolta nello stesso momento in cui si sottoscrive la separazione. La riforma potrà incidere sulle cause di separazione in corso, “regalando” tempi più brevi a chi aspetta il divorzio.

Durante una fase della lunga discussione sulla legge, sembrava possibile anche che il divorzio non diventasse breve bensì lampo, ovvero con l’abolizione dei due gradi (separazione e divorzio). Al Senato, infatti, la relatrice Rosanna Filippin aveva tentato di inserire nel disegno di legge la norma, provocando però una spaccatura nella maggioranza che sosteneva la legge sul divorzio breve. Norma stralciata poi, e rinviata a tempi migliori.


(Da repubblica.it del 22.4.2015)