CNF: la completa informatizzazione
dei tribunali è la strada da seguire
Il
30 giugno prossimo il PCT sarà obbligatorio per i depositi dei ricorsi
ingiuntivi, scambio di memorie tra avvocati, depositi di atti nelle procedure
esecutive e fallimentari. Una sfida per gli operatori della giustizia che, se
vinta, sarà a tutto vantaggio della più efficiente amministrazione della
giustizia. È con l’intento di collaborare a questo obiettivo che il Consiglio
Nazionale Forense ha organizzato oggi a Roma un incontro con i presidenti e i
referenti informatici dei Consigli dell’Ordine del Mezzogiorno, per un
confronto con i responsabili della informatizzazione del sistema giudiziario
del ministero della giustizia (la direttrice della DGSIA Daniela Intravaia e
l’ingegnere Giulio Borsari) e del Dipartimento della funzione pubblica della
presidenza del Consiglio (Pia Marconi).
Per il CNF presenti Carlo Allorio, coordinatore della commissione informatica,
e Lucio Del Paggio e Carla Broccardo (coordinatore e consigliere della
Fondazione per la informatica del CNF). Le due amministrazioni presenti
all’incontro e il CNF collaborano nell’ambito del GOL, Giustizia on-line, per
la diffusione della informatizzazione nelle otto regioni del Mezzogiorno
(Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
Il progetto Gol prevede una riprogrammazione dei fondi strutturali nell’ambito
del Piano di Azione per la coesione di circa 7 milioni di euro. Una boccata
finanziaria importante in un settore, ha detto Intravaia, vittima della
“spending review”. Nell’ambito del
progetto “il CNF vuole promuovere la formazione degli avvocati in ambito
telematico. Sarà creata una rete tra referenti informatici dei Consigli
dell’Ordine e saranno organizzate sessioni formative nelle singole regioni
interessate al progetto”, ha detto Allorio. I dati della DGSIA, riferiti
all’ultimo anno, sono “impressionanti” e testimoniano che la giustizia
telematica non è all’anno zero, ma chiede ora uno sforzo da parte di tutti gli
operatori: il 67% dei tribunali e il 38% delle Corte di appello sono “attivati
a valore legale”, dove cioè il deposito telematico ha sostituito interamente
quello cartaceo. Nel 2013, oltre 659mila
provvedimenti giudiziali nativi digitali, 319mila depositi in via telematica,
oltre 12 milioni di comunicazioni e notificazioni telematiche dalle cancellerie
verso gli studi legali. Massimo Terzi,
presidente del Tribunale di Verbania, ufficio esempio di best practice, ha stimato in circa 60 milioni all’anno gli
accessi risparmiati alle cancellerie giudiziarie nella ipotesi di completa
informatizzazione di tutti gli uffici giudiziari. Tempo risparmiato e dunque
risorse- finanziare e umane- recuperate, da impegnare utilmente nel recupero
dell’efficienza del sistema.
(Da Mondoprofessionisti
del 31.1.2014)