Contributo minimo ridotto alla metà: il
nuovo regolamento interessa 80mila legali tra nuovi e vecchi iscritti; la quota
è fissata a 700 euro fino a otto anni. All’agevolazione possono accedere anche
gli over 35.
700
euro l’anno: questo il costo della cassa forense per chi si deve iscrivere e
per chi non raggiunge 10.300 euro all’anno. La notizia è di quelle che
risollevano il morale alle migliaia di legali a rischio “estinzione”. Vediamo
meglio di cosa si tratta.
Venerdì
scorso la Cassa
ha approvato il regolamento relativo allo sconto sul contributo previdenziale.
Il bonus era stato invocato da più parti dopo che l’ultima riforma – con lo
scopo di sfoltire l’albo – aveva imposto l’iscrizione alla Cassa a tutti coloro
che intendono esercitare. La norma aveva il dichiarato scopo di far cancellare
dall’albo chi considerava la professione un parcheggio pur facendo altro nella
vita. Secondo i dati della CNF, la nuova previsione normativa avrebbe indotto
alla cancellazione ben 6 mila avvocati.
Per
i 50mila avvocati che la legge forense obbliga all’iscrizione alla Cassa,
l’ingresso nel mondo della previdenza costerà 700 euro l’anno. Sempre pagando
700 euro l’anno è garantita la permanenza ai 30mila legali ora a rischio
cancellazione perché non raggiungono il reddito dei 10mila e 300 euro l’anno.
Un trattamento di favore che riguarderà i professionisti di qualunque età e non
solo gli under 35.
Nel
regolamento, che al più presto sarà inviato al ministero, è dunque previsto per
i 50mila avvocati un pagamento della metà del contributo minimo, pari a circa
700 euro, per i primi otto anni di iscrizione. Per i 30mila, a rischio
cancellazione, la cifra è la stessa e il beneficio è riconosciuto sempre per un
massimo di otto anni, da cui vanno però sottratti quelli già trascorsi dal
giorno dell’iscrizione.
Per
tutti, il versamento della metà del contributo minimo fa maturare sei mesi di
contribuzione.
Dopo
gli otto anni, sperando in tempi migliori, la Cassa offre la possibilità di recuperare i
contributi persi.
C’è
anche l’opportunità di fare l’iscrizione retroattiva con un termine che resta
fermo a tre anni.
Il
regolamento “solidale” prevede anche un anno di esonero, che viene però
riconosciuto in casi eccezionali e documentati.
Non
mancano gli interventi in favore delle donne avvocato in caso di maternità o
adozione.
(Da laleggepertutti.it
del 2.2.2014)