Sospensione fino al 31 dicembre
dell'anno successivo a quello di approvazione delle nuove norme. Il delegato
Michelina Grillo: «Così preserviamo la sostenibilità del sistema previdenziale»
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nel vivo dopo l'approvazione di venerdì scorso da parte dell'ente previdenziale
degli avvocati il nuovo regolamento ex articolo 21 della riforma forense in
attesa dell'approvazione dei ministeri vigilanti (il testo è qui disponibile
come documento correlato). E fra le norme transitorie del provvedimento spunta
la sospensione delle sanzioni sui contributi minimi fino al 31 dicembre
dell'anno successivo a quello di approvazione del regolamento. Dopo tale data
esse saranno applicabili solo sugli omessi o ritardati versamenti nella misura
obbligatoria stabilità dal regolamento. È il delegato della comitato Michelina
Grillo, con un lancio su di un social network, a illustrare ai colleghi i
principi ispiratori della riforma: «Preservare la sostenibilità del sistema
previdenziale forense; mantenere un unico sistema previdenziale per tutti gli
iscritti; garantire la par condicio tra nuovi ingressi e professionisti già
iscritti con le medesime condizioni oggettive e soggettive».
Così a regime
Per
le modalità di pagamento nei primi otto anni di iscrizione scattano il Mav in
corso d'anno con il versamento del 50 per cento del dovuto che dà diritto a 6
mesi di anzianità contributiva riconosciuta e poi l'autoliquidazione con
modello 6 l'anno
successivo, il 31 luglio, con il 50 per cento del dovuto a saldo del minimo,
obbligatorio se il reddito Irpef è uguale o superiore a 10.300 euro,
facoltativo se inferiore a tale soglia. A regime il nuovo regolamento imporrà
un contributo soggettivo minimo ridotto al 50 per cento nei primi sei anni di
iscrizione alla Cassa quando l'iscrizione decorre dai trentacinque anni di età.
Ancora: contributo integrativo minimo non dovuto per i primi cinque anni di
iscrizione all'Albo più contributo integrativo minimo ridotto al 50 per cento
per ulteriori quattro anni se l'iscrizione decorre da prima del
trentacinquesimo anno di età (cfr. in allegato la tabella "Cosa cambia a
regime").
Sforzo di equità
«Il
nuovo regolamento è frutto di un lavoro di concertazione tra le varie
componenti dell'Avvocatura e offre a tutti i professionisti, indipendentemente
dal reddito, la speranza di un presente lavorativo e di un degno futuro
previdenziale», spiega il presidente della Cassa forense Nunzio Luciano. Con
l'approvazione del regolamento «si esce dall'immobilismo», è il commento
dell'Organismo unitario dell'avvocatura: «Finalmente - rileva il presidente
Nicola Marino - si passa al momento delle decisioni: la Cassa forense ha fatto uno
sforzo nella direzione dell'equità».
Dario Ferrara (da
cassazione.net)