Cass. Civ. Sez. VI, Ord. 5.2.2014, n.
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Il
caso: un marito propone appello avverso la sentenza di divorzio che stabiliva a
suo carico l'obbligo di corresponsione della somma di € 550,00 a titolo di
mantenimento della figlie maggiorenni non economicamente indipendenti.
La
ragione su cui l'appellante fondava la richiesta di riduzione di detta somma,
consisteva nella diminuzione del suo reddito dovuta al collocamento in cassa
integrazione.
La
moglie si costituiva non soltanto contestando detta richiesta di riduzione, ma
chiedendo pure un assegno divorzile per se medesima.
A
sostegno della propria domanda, la moglie adduceva che il marito aveva
recentemente acquistato lussuosa auto BMW, indicativa della sua capacità di
spesa.
La Corte di appello di Cagliari accoglieva in parte l'appello
del marito, riducendo la somma a favore delle figlie in € 250,00, ma accoglieva
l'appello incidentale della moglie, riconoscendo a favore della stessa un
assegno di mantenimento di € 150 mensili.
La
questione arriva in Cassazione a seguito del ricorso presentato dal marito.
Gli
ermellini danno atto che, se da una parte la Corte d'Appello ha tenuto conto della condizione
di cassaintegrato del ricorrente riducendo così l'assegno di mantenimento per
le figlie, dall'altra confermano che la sproporzione dei redditi dei coniugi
(il marito percepiva comunque un reddito fisso e godeva di una abitazione) e
l'acquisto ed il mantenimento di un auto di lusso, indubbiamente rappresentano
una capacità di spesa a fronte della quale è giuridicamente giustificato il
riconoscimento a favore della moglie di una somma a titolo di assegno
divorzile.
Non
pare che nulla si possa eccepire all'analisi effettuata dai giudici: oltre
all'elemento della valutazione comparativa dei redditi delle parti, con la
conseguente perequazione tra i coniugi a titolo prettamente assistenziale, che
caratterizza l'assegno divorzile, l'esame della capacità patrimoniale del
coniuge onerato non può limitarsi alla sola situazione reddituale, ma deve
comprendere l'intera capacità patrimoniale.
Ne
consegue che l'acquisto di una nuova auto di lusso, pur in costanza di
collocamento in cassa integrazione, denota senza dubbio una situazione
economica ed una capacità di spesa idonee a integrare la sussistenza dei
presupposti per il riconoscimento del coniuge più debole di un proporzionale
assegno di divorzio.
Marta Rovacchi (da
ilsole24ore.com)