Alla vigilia delle tre giornate di
astensione dalle udienze
l'Oua deposita al Consiglio di Stato la
richiesta
di una nota chiarificatrice sul nodo
della sospensione
La
sentenza del Consiglio di Stato avverso l'ordinanza del Tar Lazio dello scorso
dicembre e una probabile sospensione dell’obbligatorietà della stessa, non va
giù ai poteri forti difensori dell’obbligatorietà dell’istituto. In campo è
sceso Giovanni Giangreco Marotta presidente dell'Associazione Primavera Forense
che ha contestato la comunicazione del la sospensione della obbligatorietà
della mediazione civile. “È completamente falsa - dice l’esponente
dell'Associazione Primavera Forense - e destituita di qualunque fondamento
giuridico. A lui e a quanti altri cercano di tirare a loro favore una coperta
troppo corta, Nicola Marino, presidente
dell’Organismo Unitario dell'Avvocatura chiarisce come questa ordinanza
recepisca le osservazioni presentate dall'avvocatura, ma precisa che verrà
depositata oggi al Consiglio di Stato la richiesta di una nota chiarificatrice
sul nodo della sospensione. Spetterà, quindi, al Tar Lazio la decisione nel
merito. Secondo i legali dell'Oua, l'accoglimento dell'appello indica
chiaramente, però, una direzione di marcia che non può non portare allo stop
dell’obbligatorietà della mediazione. L'Oua, quindi, ribadisce che la strada
maestra è quella indicata dalla mozione approvata a grande maggioranza nel
recente Congresso Forense di Bari, in cui si indica come alternativa a un sistema
fortemente contestato (basato sull'obbligatorietà), una rete di meccanismi
stragiudiziali alternativi di qualità e non lesivi dei diritti dei cittadini,
come soluzione all'eccessivo carico della giustizia civile. Al nuovo Governo
spetta una risposta politica adeguata e concreta basata su riforme condivise, al fine di interrompere questa
spirale giudiziaria infinita e per restituire efficienza alla giurisdizione
italiana. Marino si rivolge al futuro Governo guidato da Matteo Renzi:
"Protestiamo forti di un pacchetto di proposte per la tutela dei diritti
dei cittadini, per il rispetto della Costituzione e affinché si renda
efficiente e moderna una giurisdizione in perenne emergenza. Ma ci asteniamo
anche per la salute stessa della nostra malandata democrazia parlamentare,
vittima dell'abuso di decreti leggi e di un mediocre e insufficiente dialogo
con la società. Le riforme sono necessarie, urgenti - continua - ma devono
rispondere a problemi reali, partendo, appunto, dal confronto con chi opera in
prima linea nei tribunali, avvocatura in testa. Finiamola, invece, con i
provvedimenti parziali partoriti dai dirigenti di qualche ministero. Da domani
- conclude Marino - incrociamo le braccia fino a giovedì. Il 20 a Roma manifesteremo la
mattina nel piazzale davanti a Montecitorio, lì terremo un presidio informativo
per i cittadini e una conferenza stampa per presentare, appunto, le proposte
dell'avvocatura. Quindi dalle 13, corteo da Piazza della Repubblica, fino a
Piazza Santi Apostoli, con comizio finale".
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 17.2.2014)