di Lucia Taormina (Consigliere di
Amministrazione di CF)
Lo
scorso 3 dicembre il Governo ha varato, dopo un lungo confronto con le Regioni
ed in attuazione di una riforma già prevista nel decreto “Salva Italia” del
2011, le nuove regole per il calcolo dell’ISEE, l’indicatore della situazione
economica equivalente.
L’ISEE
serve a misurare il benessere delle famiglie per modulare, secondo criteri di
equità, l’accesso ai servizi ed alle prestazioni socio-assistenziali erogate
dallo Stato e dagli enti locali.
Tanti
i casi di cronaca, da ultimo quello riguardante le autocertificazioni
presentate dagli studenti universitari romani, che avevano messo in luce le
distorsioni del precedente sistema di autocertificazione, che aveva consentito
a tanti “furbetti” l’accesso ad agevolazioni senza nessun sostanziale
controllo.
La
relazione tecnica a supporto della regolamentazione del nuovo ISEE segnala la
circostanza che l’80% dei nuclei familiari dichiara di non possedere un conto
corrente o un libretto di risparmio, mentre, nello stesso anno, i dati
Bankitalia indicano una percentuale pari al 91,5%.
Il
nuovo ISEE consente modalità di calcolo differenziate dell’indicatore per
singole prestazioni agevolate, dà una definizione più ampia di reddito,
comprendendo le plusvalenze finanziarie, il patrimonio estero, gli affitti in
cedolare secca, i premi di produttività, i redditi soggetti a tassazione
forfetaria o ad imposte sostitutive, ma riserva un trattamento di favore per le
famiglie numerose e con disabili.
Per
i nuclei famigliari numerosi vengono aumentate la franchigie sul patrimonio e
l’importo massimo sugli affitti portati in deduzione.
Per
le famiglie con persone con handicap si riconosce un’agevolazione maggiore per
i disabili più gravi e di minore età.
Finalmente
si parla di “nucleo famigliare del richiedente” e si specifica che tutti i
redditi percepiti dal nucleo famigliare anagrafico concorrono a determinare la
situazione economica.
E’
introdotto l’ISEE corrente che permette di aggiornare la dichiarazione in
presenza di variazioni di reddito superiori al 25% rispetto a quello già
dichiarato.
La
nuova regolamentazione meglio definisce la rete dei controlli: il richiedente
autodichiarerà una serie piuttosto ampia di informazioni, ma i redditi saranno
acquisiti d’ufficio. Le informazioni saranno verificate da soggetti diversi,
Inps e Agenzia delle Entrate, ed in caso di difformità, dopo eventuali
chiarimenti, scatterà la segnalazione alla Guardia di Finanza.
Il
complesso meccanismo di accertamento e verifica imporrà, perché lo strumento
abbia piena efficacia, l’implementazione delle procedure di scambio di
informazioni tra amministrazioni e la conclusione di appositi accordi anche ai
fini dell’utilizzo dei dati, nel rispetto della privacy.
Anche
per questo il nuovo ISEE non sarà immediatamente operativo.
Per
la sua struttura, per le sue modalità di compilazione, e per i meccanismi di
accertamento e verifica, l’ISEE, o meglio la DSU (dichiarazione sostitutiva unica), non è
direttamente utilizzabile da Cassa Forense per l’erogazione della assistenza.
Ma
sono assolutamente condivisibili la filosofia che sostà alla nuova
regolamentazione e, tra gli altri, i criteri di accertamento e valutazione del
reddito complessivo del nucleo famigliare e l’attenzione ai nuclei familiari
numerosi e con disabili.
Tutti
temi considerati, valutati ed approfonditi dalla Commissione che ha approntato
il nuovo regolamento assistenza e che ha previsto criteri ancora più flessibili
di valutazione dei redditi e di condizioni di erogazione per ogni specifico
intervento.
Peccato
che il Regolamento sia rimasto al palo, travolto da altre vicende ed urgenze.
(Da CF Newsletter del
Gennaio 2014)