Il CNF ha illustrato alla Commissione
Ue
gli elementi portanti della nuova
disciplina
dell’ordinamento della professione
forense
Il
Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha ospitato presso la propria sede a Roma una
delegazione della Direzione Servizi della Commissione europea (Direzione
generale del Mercato Interno).
L’incontro
si inserisce nel quadro di una visita istituzionale della Commissione («fact
finding mission») nell’ambito della procedura del cd. «semestre europeo», che
mira a favorire un coordinamento delle politiche economiche nell’Eurozona e
nell’UE. L’obiettivo della Commissione è quello di fornire elementi per una
discussione preventiva sulle politiche di bilancio, in vista della
presentazione da parte dei Governi ai Parlamenti nazionali dei piani di
sviluppo economico.
Nel
corso dell’incontro il CNF ha illustrato ai funzionari UE gli elementi portanti
della nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che, da un
lato, riconosce, in linea con la tradizione delle altre giurisdizioni UE, la
specialità dell’Avvocatura nell’ambito delle altre professioni, preservandone
la funzione e l’indipendenza, e, dall’altro, non trascura le esigenze
dell’apertura del mercato professionale, con criteri di valorizzazione del
merito e con il riconoscimento di forme di esercizio della professione più
moderne. Il CNF ha anche informato la delegazione della Commissione europea
della creazione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, organismo
dell’Avvocatura previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense con
compiti di analisi e di proposta. In materia penale, particolare attenzione
sarà dedicata dall’Osservatorio al trattamento dei detenuti e ai rapporti tra
custodia cautelare ed esecuzione della pena, e sarà oggetto di analisi
l’effettiva corrispondenza del processo penale ai canoni costituzionali per
attuare il precetto del giusto processo. Come chiarito dal CNF, l’Osservatorio
permetterà anche di formulare proposte di miglioramento del sistema giudiziario
più selettive e ponderate, abbandonando la logica «emergenziale» improntata a
tagli lineari (come in occasione della revisione geografia giudiziaria) e/o
agli aumenti dei costi di accesso alla giustizia (mediazione obbligatoria -
aumento del contributo unificato). La scelta, infatti, di continuare a
legiferare in maniera estemporanea, che ha caratterizzato tutti i Governi degli
ultimi anni, e al di fuori di un disegno organico di riforme, con norme in
continua revisione, non solo non ha avuti effetti positivi sulla ragionevole
durata dei processi, ma ha creato complicazioni gravi per gli operatori del
diritto.
In
definitiva, per il CNF con questo incontro bilaterale si apre una nuova fase di
dialogo collaborativo con l’UE, che vede l’organo di rappresentanza
dell’Avvocatura posizionarsi quale interlocutore privilegiato delle istituzioni
europee, anche per il tramite dell’attività di raccordo e coordinamento
affidata all’ufficio del CNF a Bruxelles.
Anna Costagliela (da
diritto.it dell’11.2.2014)