La marcia indietro di A.m.a.m.i. dopo
la diffida del CNF
“Lanciamo
la proposta, a tutti gli Ordini professionali, di costruire insieme ad Amami
(Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente, un Osservatorio per smascherare gli avvoltoi
della malasanità, quale che sia il
loro mestiere (#avvoltoidellamalasanità)”. Il girono dopo la diffida del Cnf
contro lo spot dell’associazione dei medici colpiti da denunce ingiuste, Amami,
fa marcia indietro. “Alcune categorie professionali si sono sentite offese
dallo spot "Medici, pazienti e avvoltoi" – dice il presidente -
diffidandoci e minacciando querele. Colpisce pensare che per alcuni il
messaggio fosse loro indirizzato. Infatti è ben lungi da noi voler individuare
una categoria professionale quale responsabile dell'aggressione mediatica,
pubblicitaria e risarcitoria che da anni prende di mira i medici attraverso
iniziative di ogni genere. Il prodotto è stato il danno economico della medicina
difensiva, la nota "crisi di vocazione" per le specialità chirurgiche
e ha screditato la sanità italiana.
Amami non ritiene che gli avvoltoi della malasanità appartengano a uno
specifico ordine professionale. Ce ne sono alcuni tra i medici, tra gli avvocati,
tra i giornalisti e molti altri per i quali non è ancora stato inventato un
ordine professionale. Amami denuncia il
fenomeno dell’accusa infondata e informa che i medici non sono più disposti a
subire passivamente speculazioni di ogni genere, ma pronti a reagire con forza
a tutela della loro dignità. Gli unici che hanno diritto a offendersi e ai
quali siamo pronti a chiedere scusa, sono i volatili, che rivestono un
importante ruolo nella catena alimentare cibandosi di cadaveri e non assalendo
professionisti vivi che operano ogni giorno per il benessere dei cittadini”.
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 26.2.2014)