mercoledì 22 settembre 2010

Le richieste degli Avvocati al ministro Alfano

Gli avvocati ad Alfano: vogliamo essere consultati preventivamente
Gravi responsabilità di Governo e Parlamento nel tradire le esigenze dei cittadini
da MONDOPROFESSIONISTI N. 160 DEL 21.9.2010

È la denuncia degli Avvocati pronti "ad assumere compiti e responsabilità per la istituzione dell'ufficio del giudice, per la disciplina del giudice laico, per il coinvolgimento attivo dei consigli giudiziari e nei progetti di organizzazione telematica funzionale e strutturale degli uffici". Nel documento approvato sabato scorso alla fine della riunione alla quale hanno partecipato il Consiglio nazionale forense, gli Ordini forensi, le Unioni regionali forensi, l'Organismo unitario dell'Avvocatura, l'Associazione nazionale forense e l'Unione delle Camere penali, gli Avvocati riuniti a Roma per discutere sulla riforma dell'ordinamento professionale e sui provvedimenti di riforma del sistema di amministrazione della giustizia e per lo smaltimento dell' arretrato manifestano "amarezza e forte disappunto per la mancata approvazione della riforma dell'ordinamento forense in assoluta violazione degli impegni assunti dal governo e dal Parlamento per conferire rigore, qualificazione ed efficienza nell'esercizio della professione di avvocato". Gli organismi degli Avvocati rilevano "gravi carenze nei progetti di riforma della giustizia civile e penale, esaurendosi gli interventi attuati e proposti in maldestri strumenti di sostanziale rottamazione del carico giudiziario senza curarsi dei diritti dei cittadini ad avere una giustizia 'giusta'". Chiedono, inoltre, di essere consultati "preventivamente come prevede il dettato legislativo" su tutte le riforme in atto concernenti la giustizia, in particolare lo smaltimento dell' arretrato, l'assetto ordinamentale del giudice laico, l'accelerazione dei processi e la semplificazione dei riti, le modifiche del codice civile e penale, le modifiche dell'ordinamento giudiziario, le modifiche della Costituzione e delle norme fondamentali dell'ordinamento giuridico. L'Avvocatura lamenta di "non essere stata consultata sulla disciplina normativa e regolamentare sulla media-conciliazione e sulla mancata previsione dell'assistenza forense obbligatoria in contrasto con l' art 24 della Costituzione sugli effetti civilistici del difetto di informativa che esorbitano dalle sanzioni meramente disciplinari". E dichiara che "la conciliazione obbligatoria costituisce un unicum eccezionale e stravagante nella legislazione europea". Fra gli altri difetti nel sistema giustizia, si legge ancora nel documento dell'Avvocatura, la "proliferazione di corsi rivolti alla sedicente formazione di conciliatori sottoqualificati e sprovvisti delle capacità necessarie per svolgimento di un delicato compito". Per gli Avvocati, bisogna "rinviare di almeno un anno l'entrata in vigore del sistema della conciliazione obbligatoria che riguarderà nel primo periodo di applicazione almeno un milione di controversie". Tutte le componenti del sistema forense invitano pertanto il ministro della Giustizia Angelino Alfano "a rispondere a tutte le richieste formulate, che saranno ribadite con manifestazioni di protesta e di proposta che si cumuleranno nel congresso nazionale di Genova del novembre prossimo". Le risposte del ministro, scrivono infine gli organismo dell'Avvocatura, saranno valutate al fine decidere se esiste ancora "la permanenza del rapporto di fiducia degli Avvocati, espressione costituzionale delle istanze di giustizia dei cittadini nelle istituzioni che rappresentano il settore giudiziario. E ciò tanto più nella situazione di emarginazione dell'Avvocatura dal concorrere a formulare le scelte più appropriate per garantire i principi sui quali si fonda lo Stato di diritto".