venerdì 1 novembre 2013

Venezia, avvocati diffidano presidente tribunale

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Venezia ha formulato nei giorni scorsi una lettera di diffida, consegnata nelle mani del Presidente del Tribunale di Venezia Arturo Toppan, invitandolo a porre rimedio alle criticità e ai perduranti disservizi che compromettono gravemente l'efficienza del sistema giustizia, registrati nel funzionamento del Tribunale lagunare dopo l'accorpamento alla sede centrale delle Sezioni Distaccate di Chioggia, Dolo, S.Donà e (per la parte non trasferita al Tribunale di Pordenone) Portogruaro. Il documento, approvato nell'ultima seduta del Consiglio dell'Ordine, chiede ''iniziative risolutive'' ed e' il frutto ''dell’esame delle molteplici e sempre più preoccupanti segnalazioni e conseguenti recriminazioni su gravi disfunzioni da parte degli iscritti'', a seguito della riorganizzazione delle attività degli uffici giudiziari veneziani dopo la riforma della geografia giudiziaria. ''Il Consiglio non poteva esimersi da questa iniziativa, stante l'impossibilita' di mantenere un livello minimo di produttività nell'esercizio della professione nelle condizioni in cui ci si trova'', sottolinea il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Venezia, Daniele Grasso. In particolare la denuncia dell'Ordine riguarda il settore civile, dove dopo il 13 settembre ''si sono manifestate in modo drammatico criticità intollerabili'', soprattutto nelle aree: Esecuzioni Mobiliari, Volontaria Giurisdizione, Cancelleria decreti ingiuntivi, Cancelleria delle ex Sezioni distaccate. ''Al Presidente del Tribunale, in quanto investito delle funzioni dirigenziali - si legge nella diffida - compete l'obbligo di garantire il corretto funzionamento della struttura amministrativa e giurisdizionale dell'Ufficio, secondo il principio del buon andamento dell'amministrazione e nel rispetto delle norme vigenti'', e pertanto il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati ''invita e diffida il Presidente del Tribunale di Venezia a porre in essere tutti i provvedimenti che la legge gli consente di assumere'' come ad esempio ''applicare nuovo personale negli uffici di maggior criticità, dislocare la cancelleria della volontaria giurisdizione in altri locali che consentano un'attesa dignitosa e nel rispetto delle norme igienico - sanitarie'', affinché: le udienze, segnatamente quelle delle esecuzioni mobiliari, si celebrino in modo ordinato, in un'aula adatta alla funzione del difensore ed al corretto svolgimento della stessa funzione giurisdizionale; le cancellerie siano aperte al pubblico per cinque ore giornaliere e senza nessun limite quantitativo delle pratiche; i tempi di attesa per il disbrigo degli adempimenti di cancelleria siano contenuti in 20-30 minuti; la disponibilità dei fascicoli delle cause sia assicurata con sistematica regolarità e tempestività.

(Da Mondoprofessionisti del 31.10.2013)