Cass.
Pen., sez. IV, n. 31348 del 18.6.2013
Costituisce condotta penalmente rilevante la
coltivazione non autorizzata di qualsiasi tipo di pianta dalle quali sono
estraibili sostanze stupefacenti, e, nel quadro di un' anticipazione della
tutela penale, rientra in questa fattispecie anche la detenzione di
coltivazioni di semi di Marijuana ancorchè allo stato embrionale e privi,
quindi, di principio attivo. Questo anche nel caso in cui, il frutto della
raccolta sia destinato ad esclusivo uso personale ex art. 75 DPR 309/1990.
Secondo queste motivazioni si è infatti pronunciata la Cassazione nella
sentenza in esame, rigettando ricorso dell'imputato, sorpreso nella
coltivazione domestica di semi di canapa indiana.
La difesa aveva infatti adottato la tesi secondo cui
i semi messi a dimora, considerato il prematuro stadio evolutivo, non potessero
essere considerati offensivi poichè del tutto privi di principio attivo,
lamentando anche il mancato esperimento di rilievi tecnici sui reperti
sequestrati, volti a dimostrare quanto sostenuto. L'imputato si dichiarava
inoltre tossicodipendente, nella fattispecie assuntore di cannabis, dedito alla
coltivazione per esclusivo uso personale.
Considerato però anche il rilevante numero di piante
rinvenute ed attrezzatura per la successiva lavorazione, per la Corte non vi sono dubbi in
ordine ad una vera e propria attività continuativa di coltivazione, accertata
anche dalla Polizia Giudiziaria.
Inoltre, la successiva detenzione del coltivato per
l'uso personale, non può certo escludere il reato di cui all'art. 73 DPR
309/1990 già commesso.
Lorenzo Giovarelli (da studiocataldi.it)