L'indiscrezione è stata confermata ieri (domenica scorsa, NdAGANews) dal Comune:
«La scorsa settimana la commissione Manutenzioni della Corte d'Appello ha dato
il via libera a partire dal settembre 2014 al trasferimento del Tribunale del
lavoro e di altri uffici giudiziari nella scuola Meucci di via Castaldi». Per
avere ancora più chiaro il quadro della situazione abbiamo sentito il
presidente del Tribunale di Catania, dott. Bruno Di Marco che ha spiegato i
termini e chiarito anche altri punti quali l'iter per gli edifici dell'ex
Ascoli Tomaselli e dell'ex palazzo delle Poste. Di Marco ha anche parlato delle
difficoltà affrontate e tamponate, causate dalla chiusura delle sedi
distaccate.
Presidente Di Marco, dal Comune arriva la notizia che
l'iter per il trasferimento del Tribunale del lavoro da via della Carvana è
arrivato a un punto fermo...
«Per riportare la questione della sezione Lavoro su
un binario di correttezza e di chiarezza bisogna partire dal problema collegato
alla soppressione delle sezioni distaccate. Il Tribunale di Catania ha
assorbito 7 sezioni distaccate con un volume di circa 21 mila processi, tra il
penale e il civile. Questa problematica ha comportato, tenuto conto della
carenza di edifici giudiziari, la necessità di acquisire ulteriori spazi da
destinare alle esigenze scaturite dalla soppressione delle sezioni distaccate.
Io personalmente, sin dal settembre 2012, da quando entrò in vigore il Dl
soppressivo delle sezioni (viceversa l'efficacia della soppressione scaturisce
dal 13 settembre 2013) mi sono messo in moto per sollecitare il Comune a
trovare nuovi locali. Con la Giunta Stancanelli il tempo non si è avuto perché
era una amministrazione in scadenza, sebbene abbiamo avuto un inizio di
interlocuzione che però si è fermato per ragioni naturali e non per cattive
volontà. Ho ripreso, quindi, i contatti con la nuova amministrazione Bianco e
da luglio di quest'anno abbiamo avuto una fittissima interlocuzione, con un
impegno serissimo da parte dell'amministrazione, e con l'oggettiva difficoltà
che si può immaginare nel reperimento di nuovi locali in una prospettiva di
risparmio di spesa. A questa interlocuzione è stato coinvolto anche il
consiglio dell'Ordine degli avvocati. Ringrazio il Comune perché in tempi brevi
è riuscito a fornire una lista di edifici e tra questi è stato individuato il
plesso della Meucci. Il Comune ha inoltre trovato una soluzione per evitare di
privilegiare l'attività giudiziaria rispetto all'attività scolastica».
Presidente la scuola Meucci corrisponde ai canoni
richiesti per destinarvi uffici giudiziari? E allo stesso tempo conferma che
sarà il Tribunale del Lavoro ad esservi trasferito?
« E' stato fatto un sopralluogo e una volta acquisita
definitivamente la notizia ufficiale della disponibilità da parte del Comune
dell'edificio nella sua interezza si è convenuto di affrontare un ulteriore
passaggio: attualmente il comune paga un canone per la sezione Lavoro di via
della Carvana. Con la disponibilità della Meucci è possibile trasferire in
questa sede la sezione Lavoro, la sezione lavoro della Corte d'appello più
altri uffici ed altre sezioni del Tribunale, in modo che si ottengano dei
vantaggi notevolissimi anzitutto nell'ambito di un risparmio di risorse
economiche che possono essere destinate in parte alla manutenzione della Meucci,
per renderla adeguata alle esigenze degli uffici, e in altra parte ad altri
servizi pubblici nell'interesse della comunità. L'altro aspetto è che non ci
sono allo stato disponibilità diverse dalla Meucci. Per quanto riguarda le
esigenze ulteriori provenienti dalla soppressione delle sezioni, con la Meucci possiamo
fronteggiare alcune emergenze, ma non tutte».
Il trasferimento avverrà nel settembre 2014?
«Questa data è quella che tutti auspichiamo affinché la Meucci sia pronta con
l'adeguamento e la ristrutturazione. Aggiungo che il Comune ha già stanziato in
Bilancio la somma che si ritiene necessaria, di molto inferiore al canone che
il Comune versa per via della Carvana. Aggiungo che gli avvocati non
condividono, per ragioni che rispetto, questa scelta perché la distribuzione
degli uffici giudiziari in diverse zone aumenta le loro difficoltà, però ho
precisato in sede di commissione che questi locali al Tribunale servono ora,
subito e immediatamente, perché il decreto che ha soppresso le sezioni
distaccate è già in vigore».
E' ancora attuale il progetto di destinare alcuni
edifici dell'ex ospedale Ascoli Tomaselli alle esigenze giudiziarie?
«Esiste la prospettiva di utilizzare alcuni edifici
dell'Ascoli Tomaselli per le esigenze degli uffici giudiziari. Si sta lavorando
seriamente, tutti quanti, affinché il progetto possa arrivare ad una fase
conclusiva. Sono problemi in itinere rispetto ai quali occorre pazienza,
riservatezza e serietà».
In questa fase di ricerca di edifici idonei in quale
contesto si colloca l'ex palazzo delle Poste acquistato proprio per destinarlo
ad uffici giudiziari, ma finora abbandonato?
«Le novità per l'ex palazzo delle Poste potrebbero
derivare (e qui sarebbe ancora un vantaggio nell'interesse della comunità)
esattamente da quel piano che vede la possibilità di utilizzare gli edifici
dell'Ascoli Tomaselli. L'edificio potrebbe quindi rientrare in una prospettiva
alla quale partecipano Regione, Ministero Giustizia, Comune Catania e gli
uffici giudiziari, ma non per competenze in ordine all'utilizzazione. In questa
prospettiva, se si riuscirà ad arrivare a una conclusione, certamente
l'edificio di viale Africa potrebbe rientrare nel complesso del piano, ma se
viceversa il Piano dell'Ascoli Tomaselli non dovesse trovare attuazione ci sono
i presupposti e le intenzioni del Comune per riprendere la problematica di
viale Africa affinché questo bene pubblico possa trovare una destinazione
corrispondente alle ragioni del suo acquisto».
Presidente siete riusciti ad affrontare adeguatamente
i problemi relativi alla soppressione delle sezioni?
«Ho sempre affermato che sono favorevole a questa
riforma che, nel suo primo impatto, comporta dei problemi. Il Tribunale di
Catania si è preparato adeguatamente, ma ovviamente le difficoltà pratiche
esistono. Ma desidererei, con grande serenità, sottolineare che non era mai
pensabile che nella notte tra il 13 e 14 settembre i 20 mila e più fascicoli
della giurisdizione corrente potessero essere disponibili nella sede centrale.
Noi, però, abbiamo fatto tutto ciò che rientrava nelle nostre forze perché i
fascicoli relativi alle udienze di settembre, ottobre, novembre fossero qui.
Ovviamente qualche fascicolo ancora non è arrivato, ma tengo a precisare che
nessuno è andato perduto. Quindi non c'è stato il caos. Aggiungo anche, con una
punta d'orgoglio, che abbiamo assicurato nella sede centrale la prosecuzione
delle udienze penali davanti allo stesso giudice che aveva in carico i processi
nelle sezioni distaccate».
Giuseppe Bonaccorsi (da La
Sicilia del 23.11.2013)