Responsabilità aggravata al condominio che aspetta la
causa per rimuovere l’ostacolo davanti al garage
Paga i danni
più le spese di giudizio e ctu l’ente di gestione se rifiuta la soluzione
stragiudiziale ma poi nelle more del processo sposta i serbatoi d’acqua che
complicano le manovre
Scatta la responsabilità processuale aggravata per il
condominio che aspetta troppo per rimuovere dal cortile i serbatoi d’acqua che
ostacolano le auto in manovra nell’accesso al garage di proprietà esclusiva che
si affaccia sul cortile dell’edificio. L’ente di gestione paga al proprietario
esclusivo della rimessa mille euro di danni ex articolo 96, comma 2, Cpc oltre
le spese di giudizio e di consulenza tecnica d’ufficio: la collocazione
alternativa dei manufatti, che evidentemente era possibile, è posta in essere
dal condominio soltanto a giudizio inoltrato. È quanto emerge dalla sentenza
3006/13, pubblicata il 14 novembre dal giudice di pace di Reggio Calabria (magistrato
onorario Ercole Fontana).
Resistenza fuor d’opera
Accolto il ricorso dei proprietari del garage difesi
dall’avvocato Francesco Comi. Nessun dubbio che sulla lite sia competente il
giudice di pace, laddove la controversia rientra tra le cause sulle modalità
d’uso dei servizi condominiali di cui all’articolo 7, comma 3, n. 2 Cpc. La
questione è non tanto e non solo l’accesso delle auto precluso alla rimessa di
titolarità esclusiva, che pure esiste, perché i serbatoi d’acqua riducono
parecchio gli spazi d’accesso all’area di ricovero dei veicoli; materia del
contendere è soprattutto l’improvvida collocazione delle due ingombranti
cisterne che impedisce la piena e libera utilizzazione di un servizio
condominiale quale è l’area cortilizia. E ciò che “pesa” contro il condominio è
che risulta pretestuosa la tesi con cui si escludeva la praticabilità di una
rimozione dei manufatti, tesi che ha consentito all’ente di gestione di
rifiutare i tentativi di soluzione della controversia in sede stragiudiziale e
pure giudiziale. Insomma: l’ente di gestione resistendo in giudizio ha fatto
perdere del tempo alla Giustizia e ora deve pagare.
Dario Ferrara (da cassazione.net)