Secondo i consulenti del lavoro
rappresenta un business da 2 miliardi
all'anno
L’introduzione
del sistema di pagamento con carte di debito, anche per gli studi
professionali, frutterà al sistema creditizio un utile di oltre due miliardi di
euro all'anno. Sono questi i dati che emergono dall’indagine dell’Osservatorio
della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, che ha analizzato i dati
macroeconomici dei movimenti bancari medi in questi ultimi anni. Da detta
analisi emerge un dato sconfortante nel momento in cui si parla di spending
review e diminuzione dei costi ad ogni livello. Le imprese in Italia si
attestano sui 5 milioni di soggetti circa che in un anno spendono mediamente 7
mila euro per servizi professionali con un volume di transazioni pari a circa
35 miliardi di euro. Applicando il 3% medio di commissione bancaria sui
pagamenti si arriva a oltre 1 milione di euro in più di incassi per le Banche.
I professionisti ordinistici sono 2.300.000 che dovrebbero dunque installare un
Pos con due costi ulteriori: 150 euro circa per il rilascio del bancomat (pari
a circa 350 milioni) e altrettanti per canone. Insomma, un regalo da oltre 2
miliardi di euro per il sistema bancario.
Ma c’è di più. Cosi come è strutturata la norma (Legge 221 del
17/12/2012), i professionisti dovranno accettare solo bancomat, escludendo
quindi le carte di credito, che invece avrebbero potuto essere più utili per i
pagamenti delle fatture visto che non hanno limiti giornalieri di utilizzo.
Comunque, oggi il 90 per cento delle transazioni tra professionisti e clienti
avviene tramite bonifico ovvero assegno bancario; anche alla luce del limite di
utilizzo del contante esistente in Italia. Peraltro, al momento non si conosce
se e come questa norma entrerà in vigore, visto che ad oggi mancano i previsti
decreti attuativi del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero
dell’Economia e delle Finanze. Ecco dunque mancare limiti, sanzioni, modalità e
procedure. Sicuramente non è questa la misura idonea a combattere l’evasione;
ma servirà esclusivamente a creare maggiori difficoltà e costi diretti e
indiretti per professionisti, imprese e cittadini, in un momento in cui
semplificare e ridurre i costi è fondamentale. Ma principalmente creerà un
grande business per gli Istituti di Credito.
(Da Mondoprofessionisti
del 18.11.2013)