Via libera al parere sui paramentro
Il
Cnf ha approvato il parere sullo schema
di decreto Giustizia che disciplina i parametri forensi, destinati a essere
applicati dal giudice per determinare il
compenso dell’avvocato nella liquidazione delle spese a seguito di un processo
o in caso di mancato accordo tra le parti. Il parere, predisposto dalla
Commissione parametri, coordinata da Aldo Morlino, è positivo con “alcune
osservazioni volte a migliorare l’impianto predisposto dal ministero sotto il
profilo della maggiore chiarezza, semplicità e trasparenza”.
Esso è stato reso anche alla luce delle
osservazioni pervenute a seguito della consultazione sullo schema di Dm
effettuata dal Cnf presso gli Ordini forensi e le Associazioni (hanno mandato osservazioni 17 Ordini; una Unione
regionale; tra le associazioni Agi, Aiaf e
Anf)”.
Il
Cnf esprime soddisfazione per il rispetto da parte del Ministero dell’impianto
proposto dall’Avvocatura, che rende di
facile lettura e di immediata verifica i valori su cui calcolare il compenso
per gli operatori e soprattutto per i cittadini.
Nel
contempo, prende atto della misura dei valori medi fissata dal Ministero della
Giustizia, responsabilmente consapevole del
difficile momento congiunturale che sta imponendo alla categoria forense
numerosi sacrifici anche in previsione dell’approvazione della legge di
Stabilità, che allo stato prevede un prelievo sulle Casse professionali e
misure di natura fiscale molto gravose per i professionisti.
Il
Cnf ha evidenziato l’opportunità che il
ministero della Giustizia garantista anche tramite il riconoscimento del giusto
compenso al difensore, la qualità della
difesa dei cittadini più deboli, i meno abbienti, che richiedono l’ammissione
al patrocinio a spese dello Stato.
I programmi di sostegno
Il
Consiglio nazionale, inoltre, ha delineato il programma delle attività che
saranno organizzate per incrementare lo sviluppo economico e la soluzione dei
problemi sociali aperti dalla crisi. Il
programma d’azione si articolerà in tre progetti specifici.
Il
primo riguarda il “Piano famiglia”, per
la tutela dei minori, dei meno abili, degli anziani, dei pensionati, dei
pazienti, dei rapporti tra persone unite in matrimonio e da convivenza di fatto, per gli acquisti
della casa, per gli investimenti
mobiliari e la gestione del risparmio, per i rapporti tra i consumatori e le
imprese;
Il
secondo, “Piano impresa”, riguarda le
questioni relative alla costituzione, organizzazione, vicende della vita delle
imprese, sotto il profilo contabile, gestionale, amministrativo e fiscale.
Infine il “Piano delle associazioni”, cioè degli enti senza scopo di lucro, sarà
formulato con l’obiettivo di favorire la amministrazione di tutte le forme di
rapporti sociali che consentono all’ individuo
di sviluppare la propria personalità.
“Il
ruolo dell’ Avvocatura si è articolato negli ultimi decenni, perché alla difesa dei diritti e degli interessi in
giudizio, si è affiancata la
composizione delle controversie nei procedimenti di conciliazione e di
arbitrato, la consulenza nei rapporti familiari, associativi, e d’impresa, ai
consumatori e ai professionisti. In particolare l’ Avvocatura rafforzerà le sue
iniziative per la tutela dei più deboli”, commentato il presidente Guido Alpa.
“ In questo progetto essenziale è il ruolo degli Ordini forensi, attraverso lo sportello
del cittadino, la diffusione di informazioni, il contatto con l’ Avvocatura e i
suoi organismi locali”.
Il
Piano d’azione si inserisce nella promozione della responsabilità sociale
dell’Avvocatura, chiamata a tutelare non
solo i diritti e gli interessi dei clienti/assistiti, ma anche l’ordinamento
giuridico e lo svolgersi corretto dei rapporti familiari, sociali ed economici.
La nuova bozza del codice deontologico
La
valorizzazione di tale funzione è peraltro contenuta nella bozza di nuovo
codice deontologico, adempimento previsto dalla legge di riforma
dell’ordinamento forense.
Oggi
il plenum del Cnf ha approvato in via preliminare il testo, che sarà inviato
agli Ordini, alla Cassa e alle
Associazioni forensi per la opportuna consultazione.
La
bozza di nuovo codice si apre proprio con la enunciazione che le norme
deontologiche sono prevista a tutela dell’affidamento della collettività e dei
clienti/assistiti.
(Fonte Cnf – Da
ilsole24ore.com del 22.11.2013)