di Maurizio De Tilla (Presidente Anai)
L'Anai,
Associazione nazionale avvocati italiani, ha invitato la Cassa Forense a
rifiutare il ruolo di intermediario finanziario per sostenere l’accesso al
credito degli avvocati per i fondi europei.
Ne spiega le motivazioni, nel numero di novembre de 'Il Giornale delle
partite iva', il presidente Anai, Maurizio De Tilla: "Si parla di un
Action Plan sulle libere professioni, destinato a definire le modalità dei
fondi comunitari per il ciclo 2014-2020. A tanto si giungerebbe attraverso la
equiparazione dei professionisti ai piccoli e medi imprenditori. Con un ruolo
attribuito alle Casse professionali di collettore e intermediario finanziario.
Ma l'avvocatura non può accettare questa assimilazione che ha sempre
contrastato". Secondo De Tilla,
"la funzione costituzionale degli avvocati è stata riconosciuta anche dal
Parlamento Europeo che ne ha escluso la soggezione alle regole della
concorrenza che sono peculiari delle imprese. Commetterebbe un grave errore la Cassa forense (concetto
estensibile a tutte le casse professionali) a snaturare la propria funzione,
fornendo alibi all'Antitrust e agli assertori delle liberalizzazioni
selvagge".
(Da Mondoprofessionisti
del 7.1.2014)