Incontro col Pd: chieste modifiche al
decreto su Rc auto
e l'abrogazione legge Fornero sulle
cause di lavoro
"L'incontro
delle rappresentanze dell'avvocatura, tra cui Cnf, Oua, Anf, con il
responsabile Giustizia del Partito democratico on. Alessia Morani è stato
sostanzialmente positivo, tanto da far prevedere all'esponente dem una
"istituzionalizzazione" del tavolo di confronto. Le nostre richieste
sono molteplici, e tutte hanno come comune denominatore di rimediare al corto
circuito che le misure inefficaci e punitive emanate dai governi negli ultimi
mesi hanno creato nel funzionamento della macchina della giustizia e nella
difesa dei diritti dei cittadini". Lo dichiara il segretario generale
dell'Anf Ester Perifano. "Sul tavolo - continua Perifano - abbiamo posto
una serie di temi assolutamente urgenti, non solo per la categoria forense, ma
per tutto il sistema giustizia del Paese: nel decreto Destinazione Italia in
corso di conversione occorrono modifiche consistenti con l'abrogazione delle
norme punitive per i cittadini che vi sono state introdotte, a partire da
quelli afferenti la Rca,
come il depennamento dei risarcimenti per i cosiddetti danni lievi e la
decadenza del diritto di richiesta di risarcimento in mancanza di apertura
della pratica entro 90 giorni dall'incidente. Abbiamo poi chiesto - aggiunge
Perifano - il ritiro, da parte del Governo, del ddl delega che contiene le
modifiche del processo civile, ennesimo intervento in materia ma sempre
drammaticamente scollegato dalla realtà dei tribunali italiani, che avrebbero
bisogno piuttosto della attuazione delle norme gia' approvate e mai partite, ad
esempio i 400 ausiliari presso le CdA previsti dal Decreto del Fare. Assolutamente
inaccettabili le norme introdotte con la Legge di stabilità relative alla forte
diminuzione dei compensi nel caso di patrocinio a spese dello Stato. "E da
ultimo, in un'ottica di riforma del mercato del lavoro con l'annunciato Job's
act, l'abrogazione della legge Fornero
per le controversie in materia di lavoro, che sotto il profilo processuale ha
reso ancora più caotico il sistema di accesso alla tutela dei diritti" -
conclude Perifano. L’Organismo Unitario dell’Avvocatura esprime grave preoccupazione
per lo svolgimento dell’iter parlamentare per la conversione del DL
“Destinazione Italia” (n.145-2013). Alla
Morani, l’Oua ha espresso la forte contrarietà per diversi emendamenti proposti
in sede di conversione in Commissione, che risultano drammaticamente
peggiorativi e frutto di evidenti e intollerabili pressioni lobbistiche. L'Oua,
già ascoltata in Commissione Finanze alla Camera ritiene, inoltre,
intollerabile la proposta di tabellare il danno da morte, ovviamente al
ribasso, lasciandone la determinazione ad atti amministrativi del Ministero
dello Sviluppo Economico. L’Oua ha denunciato il pericoloso tentativo di
aggirare la sentenza 180/209 della Corte costituzionale mediante surrettizie
modifiche dell'art.149 e 144 del Codice delle assicurazioni. “È da respingere – sottolinea il presidente Oua,
Nicola Marino - la stravagante ipotesi
emendativa volta a introdurre costosi arbitrati obbligatori nella materia RC
auto, materia nella quale non è più neanche prevista la mediazione
obbligatoria, col solo risultato di impedire l'accesso alla giurisdizione per i
danni da circolazione stradale. Stessa considerazione – aggiunge Marino -
rispetto alla previsione di introdurre improvvisate modifiche sanzionatorie
penali con effetti anche sull'avvocato che difende il danneggiato in una causa
civile”. Inaccettabili appaiono, pure, le limitazioni risarcitorie introdotte
indirettamente attraverso la previsione di obblighi generici di condivisione
dell'ammontare del danno tra danneggiato e debitore o i tentativi di imporre
curiose strutture dirigiste che dovrebbero determinare la pretesa corretta
determinazione dell'ammontare del danno. Forte dissenso in particolare è stata
espressa per quanto riguarda la trattazione dell'art.8 in materia di RC auto.
Infatti, denuncia l’Oua, con questa norma si sta consumando una vera
aggressione alle garanzie e alle tutele dei cittadini.
Ecco
cosa cambia per il danneggiato, ha perso il diritto:
1.
di riparare l’auto dove ritiene opportuno; infatti qualora intenda farlo rimane
a suo carico la differenza tra il costo di un lavoro eseguito a regola d’arte,
e a prezzi di mercato, e la minor somma che l’assicuratore liquiderà
parametrandola all’indeterminato importo che asseritamente verrebbe corrisposto
ad un riparatore convenzionato;
2.
al risarcimento del danno al mezzo nel caso di mancata riparazione;
3.
all’integrale risarcimento ora limitato, quanto al veicolo, in violazione
dell’art. 2058 cc, al valore commerciale del mezzo, con esclusione peraltro di
fermo tecnico, spese di soccorso e traino, spese per nolo di mezzi sostitutivi
e delle spese di demolizione e re immatricolazione;
4.
al rimborso delle spese mediche e di cura, che dovrà effettuare presso centri
medici convenzionati con le assicurazioni;
5.
di cedere il credito e pertanto, in caso di riparazione presso officina non
convenzionata, oltre a non venire integralmente risarcito, dovrà comunque
anticipare le spese e poi attendere il risarcimento;
Non
solo.
•
Si prevede che la compagnia potrà attendere fino a sei mesi per formulare l’offerta,
il danneggiato non potrà più prendere visione della documentazione alla base
del rifiuto del pagamento e addirittura non potrà agire in giudizio prima di
sei mesi;
•
infine tutti i danneggiati da circolazione stradale perderanno il diritto al
risarcimento se non formuleranno una richiesta danni entro 90 giorni dal fatto.
Per
queste ragioni l’Oua ha inviato a tutti i Partiti un documento che ribadisce la
necessità che il Parlamento in sede di conversione blocchi tutte quelle norme
che favoriscono esclusivamente le Compagnie assicurative, a scapito dei diritti
dei danneggiati.
(Da Mondoprofessionisti
del 30.1.2014)