E'
convinzione piuttosto diffusa che gli avvocati vestano in modo noioso: abiti
neri e camicie bianche per gli uomini, pantaloni/gonne nere e camicie con
colletto bianco per le donne. Si tratta tuttavia di una mezza verità perché,
fortunatamente, il dress code del "perfetto avvocato" non è sempre
così rigoroso (e noioso!). In una riunione con i clienti, o in un'aula di
Tribunale, una cravatta ben annodata e un abbigliamento adatto all'occasione,
sono quasi imprescindibili perché, diciamocelo, il look non è solo una
questione di gusto o di moda. Con un outfit curato e "be studiato",
si dà una buona prima impressione a clienti e colleghi. E' forse triste, ma
vero: i giudizi e, conseguentemente, le (buone o cattive) impressioni, sono
formulate sull'apparenza.
Gli
stilisti offrono spesso consigli su come vestirsi al lavoro e su quale look
puntare per suscitare rispetto, ispirare fiducia e trasmettere una immagine
professionale.
In
molti sostengono che l'abbigliamento possa svolgere un ruolo importante in
questo senso: per un avvocato, la stima di un cliente e la benevolenza dei
colleghi, passa dunque anche dall'abito. Un solo dettaglio (una cravatta storta
o un paio di scarpe sgualcite), può fare la differenza.
Anche
la scienza sembra avvalorare tale posizione, suggerendo di fatto, che "tu
sei quello che indossi". Una recente ricerca condotta dalla Northwestern
University negli Stati Uniti sostiene che l'abbigliamento può influenzare il
modo in cui gli individui si comportano e, successivamente, condizionare i
rapporti e le dinamiche nei luoghi di lavoro. Lo studio ha esaminato il
concetto di "enclothed cognition" , definito come "l'influenza
sistematica che i vestiti hanno sui processi psicologici di chi li indossa"
e, conseguentemente, sull'ambiente in cui i soggetti operano. La stessa
performance individuale può essere influenzata dall'abito che si sceglie di
indossare. Vien da chiedersi se il vecchio adagio "l'abito non fa il
monaco" abbia ancora oggi un senso.
Un
passo falso che molti avvocati compiono è quello di "vestirsi seguendo un
cliché". D'accordo:la professionalità prima di tutto! Ma lasciate che vi
dia un consiglio: scegliete l'outfit con attenzione se volete distinguervi
dalla folla, ed aggiungete tocchi di personalità al vostro look di tutti i
giorni. Perché non puntare sulla cravatta? Vi è una gamma completa tra cui
scegliere (diverse larghezze e modelli) ma assicuratevi che non siano troppo
eccentriche o fantasiose, di quelli che farebbero venire le vertigini o la
nausea ai colleghi. O, magari, su un accessorio come l'orologio, che si può
abbinare facilmente con tutto ciò che indossate, o una scarpa di pelle lucida.
Per le donne: non provate a indossare tacchi su cui non riuscireste a compiere
più di 100 metri.
Non solo fanno male, ma vi farebbero camminare come un dinosauro. In fondo, non
c'è niente di sbagliato nello scegliere zeppe o scarpe basse, sempre comode e
pratiche.
Anche
se ho detto che bianco e nero sono colori "noiosi", restano sempre un
"must have". Avrete bisogno di almeno un paio di pantaloni/gonna neri
e una camicia bianca per quei giorni in cui vi alzate la mattina per andare al
lavoro e vi sentite troppo pigri per pensare all'outfit da indossare!
Nadia Fusar Poli (da
studiocataldi.it del 27.1.2014)