martedì 14 gennaio 2014

1.000 Avvocati a Napoli per rilanciare la professione

Da giovedì la VIII conferenza nazionale dell'Avvocatura

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana-Oua, con il sostegno del Cnf e della Cassa Forense e del Consiglio dell’Ordine di Napoli, organizza nella città partenopea la VIII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura (Castel Capuano dal 16 al 18 gennaio) dal titolo: “La giustizia umiliata: quale democrazia senza diritti?”. Sono attesi mille avvocati da tutta Italia, rappresentanze degli ordini territoriali e delle associazioni forensi. I lavori saranno trasmessi in diretta streaming sul sito del Sole 24 Ore e su Radio Radicale. Nicola Marino, presidente dell’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, ricorda ancora una volta come «la giurisdizione sia in uno stato di perenne emergenza e la professione di avvocato in una crisi profonda. In Italia abbiamo, appunto, una “Giustizia Umiliata” e i “diritti” ridotti a “privilegi”, come recita il titolo stesso dell’assise e di una delle tavole rotonda che si terranno nel corso dei lavori. Da anni, ormai, assistiamo a un costante deterioramento delle garanzie costituzionali e dello stesso stato di diritto. La strada che ha portato a questo status quo – continua - è lastricata da un decennio di cattive leggi, da un’assenza costante di confronto con l’avvocatura, da un pericoloso, ma permanente ricorso alla decretazione di urgenza e alla marginalizzazione del Parlamento. E i partiti, chiusi nei Palazzi della Politica, sono complici di questa grave situazione.  Questo il quadro di fondo della VIII Conferenza Nazionale – conclude Marino- nella città partenopea, faremo un’analisi della società italiana, delle profonde trasformazioni del tessuto economico del Paese, nonché del ruolo e dei problemi, appunto, della professione forense. Un’avvocatura, che si propone, forte anche di elementi di autocritica, come ceto intellettuale, con forti radici nei valori liberali e come futura protagonista delle necessarie riforme per un vero cambiamento della nostra malandata democrazia».


(Da Mondoprofessionisti del 13.1.2014)