Alpa: lo Stato sta abdicando
drammaticamente
alla sua funzione giurisdizionale
“Giustizia
incivile, deriva senza fondo, deriva improponibile. Sono giudizi non
dell’Avvocatura ma di studiosi del diritto di fronte allo stato in cui versa il
sistema giustizia anche in conseguenza degli ultimi interventi normativi. Negli
ultimi 20 anni sono state 14 le cosiddette riforme del processo civile senza
che la effettività dei diritti dei cittadini che si affidano alla giustizia sia
garantita”. Il presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, è
intervenuto oggi alla giornata inaugurale della Conferenza Nazionale
dell’Avvocatura che si è aperta a Napoli in un clima che testimonia il grave
disagio che vive l’Avvocatura in questo momento. “Di fronte a una deriva
normativa che tende a trasformare la giustizia in una eventualità basata sul
censo, l’Avvocatura deve riaffermare innanzitutto il diritto dei cittadini ad
ottenere la tutela dei propri diritti. Per questo abbiamo già avanzato proposte
concrete alla politica : il contributo dell’Avvocatura per lo smaltimento
dell’arretrato, l’introduzione di nuovi e alternativi sistemi di risoluzione
delle controversie e la partecipazione obbligatoria degli avvocati nell’ufficio
legislativo del Ministero della Giustizia. E’ essenziale per il sistema che
l’Avvocatura partecipi alla produzione delle norme di settore. Molti errori
macroscopici si sarebbero potuti evitare: il processo civile tra filtri e alti
costi è diventato un supplizio. Alcune proposte poi sono inaccettabili, come la
motivazione a pagamento e la responsabilità solidale tra avvocati e clienti in
caso in cui il giudice accerti la temerarietà di una lite”.
(Da Mondoprofessionisti
del 17.1.2014)