135mila legali “al verde” non riescono
a regolarizzare la propria posizione con la cassa forense e rischiano la
cancellazione; per loro sta arrivando un nuovo beneficio: la possibilità di
pagare solo il 50% dei contributi dovuti.
Oltre
80mila legali rischiano di non avere copertura previdenziale. Il nuovo vertice
lavora a estendere il welfare.
Sono
circa 56 mila gli iscritti all’albo degli avvocati che, ancora non hanno
regolarizzato la propria posizione contributiva con la Cassa forense e che, quindi,
poste le nuove regole dell’ordinamento forense, sono a rischio cancellazione.
Per essi si aprono però le porte ai contributi ridotti fino alla metà del
dovuto.
Sono
poi 30 mila i legali che, nonostante siano iscritti alla Cassa, sono in
arretrato con i pagamenti. Anche per loro le maglie larghe dei benefici non
tarderanno ad arrivare.
Le
promesse provengono dalla Cassa e dal nuovo presidente Nunzio Luciano.
La Cassa è ora come una fortezza assediata: chi è fuori
vorrebbe entrare e chi sta dentro potrebbe dover uscire. Certo non per sua
volontà, ma perché perde capacità contributiva, situazione con cui si
confrontano circa 30 mila legali.
I
non iscritti sono soprattutto al Sud; invece chi rischia la cancellazione sta
anche al Nord (dati riportati dal Sole 24 Ore di oggi –ieri, ndAGANews-).
“La Lombardia è la seconda
regione, dopo la Campania,
in cui sono iscritti i 30mila a rischio – spiega Nunzio Luciano –. La mia convinzione, anche se preciso che sarà
il Comitato a decidere, è che anche a loro vada esteso il trattamento che la
bozza riserva ai 56 mila ancora fuori. Trovo legittima anche la richiesta di
riconoscere la stessa possibilità a tutti eliminando l’emendamento introdotto
nella bozza di regolamento che limita i vantaggi agli under 35: non si possono
fare discriminazioni sull’età”.
Oltre
alla riduzione al 50% dei contributi, Luciano precisa che c’è dell’altro in
cantiere: “Dobbiamo varare un regolamento di assistenza attiva: contiamo di
farlo entro l’anno e di presentarlo in una conferenza nazionale dedicata al
tema. Pensiamo al microcredito, ma anche ai finanziamenti europei per la
piccola e media impresa, circa 100 miliardi. È importante formare una nuova
classe di avvocati guardando al mercato: inutile sfornare migliaia di civilisti
se la richiesta è un’altra”.
Motivo
di soddisfazione per il neo presidente è un dato non ancora consolidato: «Gli
avvocati che hanno pagato i contributi nell’ultimo anno sono il 90%, temevamo
un calo, evidentemente c’è un attaccamento alla professione”.
(Da laleggepertutti.it
del 14.1.2014)