Troppi 700 emendamenti per un
sottosegretario solo
Pesano le dimissioni di Zoppini
È
rinviato a martedì 5 giugno in commissione Giustizia alla Camere l'esame del
ddl sulla riforma forense.
Troppi
i 700 emendamenti presentati al testo perché i rappresentanti del ministero
della Giustizia potesse esaminarlo, specie dopo le dimissioni di Andrea
Zoppini: al momento l'unico sottosegretario resta Salvatore Mazzamuto.
Di
fronte alla mole di proposte di modifica presentate dai gruppi il ministro
della Giustizia Paola Severino ha chiesto che le fosse dato «il tempo per
leggerli». Ecco dunque spiegato il differimento dell'esame del ddl a
Montecitorio.
Che
tuttavia manda su tutte le furie l'Unione delle Camere penali che trova
«sconcertante» la richiesta governativa , atteso che «i pur numerosi
emendamenti sono conosciuti da diversi mesi». E denuncia che essa «appare
finalizzata a far si che il Governo provveda da solo, e con regolamento».
Per
i penalisti, deve essere «forte e chiaro che una materia così importante non va
sottratta al Parlamento, e che sarebbe assurdo se la riforma dello statuto
dell'avvocatura dovesse intervenire con una fonte normativa secondaria, quale
il regolamento governativo».
Da
Via Arenula fanno notare che la struttura sta lavorando sodo, e su più fronti,
sul civile e sul penale. Insomma: serve un nuovo sottosegretario alla
Giustizia? «Mi auguro proprio di sì e lo si faccia presto ma la nomina non
dipende da me», dice il ministro. Che in tema di sottosegretari chiosa: «Uno
non basta, in passato erano sempre tre o quattro».
Dario Ferrara (da
cassazione.net)