Cnf: le nuove norme sul processo non
garantiscono il rilancio delle imprese
Il
Consiglio nazionale forense esprime gravi preoccupazioni per le norme sul
processo civile contenute nella bozza del decreto legge Sviluppo alla quale sta
lavorando il Governo in queste ore. Norme, sottolinea il Cnf, discutibilmente
presentate come misure per il rilancio delle imprese.
"Il
nuovo intervento – sostiene in una nota il Consiglio nazionale forense - è
volto a filtrare l’accesso al Giudice di appello, consentendogli già alla prima
udienza di rigettare sommariamente le impugnazioni che gli appaiano poco
fondate, dandone telegrafica motivazione; restringere anche l’accesso alla
Cassazione, eliminando il ricorso per vizi di contraddittoria o insufficiente
motivazione sulle questioni di fatto.
In
questi termini l’intervento, peraltro attuato con norme poco chiare, desta
serie e gravi preoccupazioni. Non è accettabile, in primo luogo per le imprese,
lo smantellamento del sistema dei controlli e delle garanzie in fase di
impugnazione, a fronte di un processo di primo grado affidato ad un magistrato
singolo. Oltretutto si verificherà una inevitabile moltiplicazione delle
questioni procedurali, e dunque non ci sarà alcun beneficio in termini di
recupero di celerità; al contrario, le impugnazioni infondate finirebbero
paradossalmente con il godere di un binario privilegiato a discapito di quelle
degne di accoglimento. Il Cnf evidenzia che sono altre le vie per far fronte ai
certo gravosi arretrati e ai tempi biblici della giustizia: il recupero di
efficienza della giurisdizione non può avvenire attraverso l’ulteriore
sacrificio dei diritti dei cittadini e delle imprese ma solo attraverso una
seria riorganizzazione delle risorse attualmente disperse dal sistema".
(Da Mondoprofessionisti
del 14.6.2012)