L'OUA convoca gli Ordini per valutare astensione da udienze
Arriva oggi in aula a Montecitorio per l'inizio della discussione generale (anche se già domani dovrà lasciare il passo all'esame del ddl anticorruzione) il disegno di legge per una nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense.
Ma l'Avvocatura e già sul piede di guerra, e boccia un testo che, denuncia l'Oua, 'nasce già vecchio e inutile, e 'mortifica la professione di avvocato', non escludendo forme di protesta in assenza di interventi correttivi.
Gli ordini e le associazioni forensi sono convocati a un'assemblea nazionale, che si terrà a Roma venerdì e sabato, 'per valutare la possibilità di proclamare una prolungata astensione dalle udienze”.
I punti più critici sottolineati dall'Oua, l'eliminazione delle tariffe e dei minimi nei compensi e la possibilità di soci di capitale nelle società professionali tra Avvocati.
Anche l'Associazione nazionale forense contesta una riforma 'pasticciata', con molti passaggi giudicati 'in contrasto non solo con le norme vigenti dopo le manovre di fine 2011 del Governo Monti e prima ancora del Governo Berlusconi, ma anche con altre previsioni contenute nel ddl stesso'.
L'Anf auspica pertanto 'un vigoroso e accorto intervento dell'aula di Montecitorio, perché diversamente, gran parte delle previsioni si riveleranno ben presto inapplicabili e, sostanzialmente, inutili'.
L'arrivo della riforma nell'Aula di Montecitorio è stata salutata con favore dall'Unione delle Camere penali, che ha espresso l'auspicio che si arrivi all'approvazione entro l'estate.
Il testo (licenziato in prima lettura dal Senato oltre un anno e mezzo fa) punta a ridisegnare la figura dell'avvocato da tutti i punti di vista. Interviene infatti sia sulla deontologia che sull'abilitazione professionale, sia sul diritto associativo fra Avvocati, sia sulla specializzazione; ma anche, ad esempio, sull'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile e su quello di vincolo ai minimi tariffari.
Ripristina poi il divieto del patto di quota lite nonché l'obbligo di esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione, pena la cancellazione dall'albo. Istituisce poi una disciplina più rigorosa del tirocinio professionale e del regime di incompatibilità per il praticante e modifica il procedimento disciplinare, anche per ciò che riguarda gli organi competenti.
Nel testo anche più stringenti obblighi di riservatezza e di segreto professionale per l'avvocato e i suoi collaboratori.
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti dell’11.6.2012)