Protagonisti della vicenda un tenente ed un colonnello dell'Aeronautica Militare.
I due controllori di volo hanno dato l'autorizzazione alla discesa ad un aereo senza segnalare la presenza di una montagna alta oltre mille metri. L'impatto con la roccia è stato devastante ed ha portato alla morte di tutte le persone a bordo dell'aeromobile, un’equipe medica composta da sei persone. Il Tribunale di Cagliari ha condannato i due controllori di volo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena. Tale sentenza è stata confermata in secondo grado dalla Corte di appello del capoluogo sardo. Gli imputati hanno presentato ricorso in Cassazione.
I giudici della Suprema Corte hanno rigettato il ricorso dei due controllori confermando la sentenza di secondo grado.
Gli Ermellini sottolineano che i controllori di volo, nonostante la privatizzazione dell'E.N.A.V, hanno mantenuto lo status di “pubblica polizia della navigazione” ne deriva quindi che essi sono “titolari di una posizione di garanzia" non solo al fine di impedire la collisione tra i veicoli, ma in genere per impedire il verificarsi di disastri aerei”.
Con questa sentenza la Cassazione smentisce le tesi dell'Avvocatura dello Stato secondo la quale compito esclusivo dei piloti è quello di evitare ostacoli “fissi” nel volo, mentre il controllore deve assicurare esclusivamente la direzione del traffico aereo.
(Da Avvocati.it del 24.2.2011)