giovedì 24 febbraio 2011

Nuove regole condominiali, cambia la vita nei palazzi

Per molte delibere non sarà più necessaria l’unanimità

Il Senato dice sì alla riforma del condominio e ora si attende l'approvazione della Camera.
La nuova normativa, che riguarderà 43 milioni di italiani, proprietari e inquilini che vivono in un condominio, ha lo scopo di snellire le questioni difficili, rendere trasparante la gestione condominiale, ridurre la litigiosità che si riscontra nella materia e deflazionare l'arretrato dei processi civili.
Cosa cambia
Tra i cambiamenti più importanti c'è quello delle parti comuni: non sarà più necessario ottenere sempre l'unanimità per le delibere se si tratta di modificare la destinazione d'uso e la sostituzione di un bene comune del condominio, ma è sufficiente l'approvazione da parte della maggioranza degli intervenuti in assemblea e almeno due terzi dei millesimi.
Il testo introduce nuove regole per la sicurezza degli edifici: l'amministratore su sollecitazione anche di un solo condomino deve verificare il rispetto delle norme di sicurezza nelle parti comuni e anche in quelle individuali concordando con il proprietario, se è il caso, l'accesso di un tecnico specializzato.
Risparmio energetico: sarà possibile chiedere all'amministratore di staccarsi dall'impianto di riscaldamento centralizzato e quindi non pagare più i consumi. Unico onore sarà il pagamento delle spese straordinarie e di manutenzione. L'amministratore potrà comunque imporre la verifica degli impianti e anche chiedere il sopralluogo negli appartamenti per motivi di sicurezza.
Impianti centralizzati per la ricezione televisiva, e accesso ad internet: essendo queste parti comuni, la loro installazione sarà possibile con almeno un terzo dei millesimi e la maggioranza di chi sarà presente in assemblea.
Viene data maggiore responsabilità all'amministratore che sarà obbligato ad agire contro i  morosi altrimenti sarà responsabile dei danni economici provocati al condominio.
Inoltre l'amministratore sarà obbligato a stipulare una polizza assicurativa per le responsabilità inerenti allo svolgimento della sua attività e ad iscriversi ad un registro pubblico che assicurerà una maggiore tracciabilità e trasparenza del suo modo di operare. Chi si rifiuta di prestare la garanzia decade subito dalla nomina. Con le nuove regole il suo mandato diventerà biennale e nelle Camere di commercio verrà creato un registro degli amministratori di condominio per facilitare la scelta del professionista.
Al momento della compravendita, chi subentra nei diritti di un condomino è obbligato a pagare i contributi per l'anno in corso e quello prima; mentre chi vende resta obbligato con l'acquirente per i contributi maturati fino al momento in cui è trasmessa all'amministratore copia autentica del rogito.
Con le nuove regole, sarà, infine, limitata l'autonomia del proprietario della singola unità immobiliare. Il proprietario, infatti, non potrà eseguire opere che possano cambiare la destinazione d'uso non solo delle parti comuni ma anche della sua proprietà, se ne deriva un danno a parti comuni o individuali altrui, o diminuzione del loro valore o pregiudizio alla sicurezza, alla stabilità e al decoro architettonico.

(Da finanza.tiscali.it del 23.2.2011)