giovedì 24 febbraio 2011

L'avvocato non deve "aggirare le prescrizioni di legge"

 
Nessuna responsabilità verso il cliente se scadono i termini

L'avvocato non è tenuto ad "aggirare le prescrizioni di legge". Infatti, non risponde verso il cliente se, adottando una condotta diversa, i termini scadono inutilmente.
A precisare che nei doveri del legale non rientrano assolutamente gli "escamotage" professionali, è stata la Corte di cassazione che, con la sentenza numero 4422 del 23 febbraio 2011, ha respinto il ricorso di alcuni clienti che non avevano pagato il loro avvocato.
Questi aveva ottenuto un decreto ingiuntivo che, in un primo momento, era stato revocato. Poi la Corte d'Appello di Bologna aveva ripristinato il provvedimento, escludendo ogni responsabilità del legale. Ora la decisione è stata confermata in Cassazione che, in fondo alle motivazioni, destinate all'ufficio del massimario, ha messo nero su bianco che "non è fonte di responsabilità professionale, per il legale che sia stato incaricato della presentazione di una dichiarazione di successione in prossimità della scadenza del relativo termine e in mancanza della documentazione necessaria per il tempestivo adempimento della prestazione, omettere di consigliare il cliente di accettare l'eredità con beneficio di inventario, in modo da farlo beneficiare della proroga prevista per tale ipotesi dalla legge, trattandosi di una deviazione dell'atto dal suo scopo precipuo".

Debora Alberici (da cassazione.net)