Il presidente dell’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, l’Oua, Maurizio de Tilla, esprime una valutazione positiva del lavoro fin qui svolto dai Senatori con la presentazione bipartisan di diversi emendamenti al Milleproroghe, che recepiscono le richieste dell’avvocatura per uno slittamento ad un anno dell’obbligatorietà per la media conciliazione. Allo stesso tempo è netta la critica contro gli interventi in Commissione Giustizia dei sottosegretari di via Arenula, Giacomo Caliendo e Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Sosteniamo il responsabile lavoro dei senatori – ha detto de Tilla – l’entrata in vigore dell’obbligatorietà della mediaconciliazione deve slittare di un anno e il sistema deve essere modificato, è una questione di buonsenso – spiega ancora il presidente dell’Oua – lo dimostrano non solo le fondate critiche dell’avvocatura e di decine di giuristi di primo livello, ma la stessa trasversalità che ha contraddistinto il confronto al Senato e i conseguenti emendamenti bipartisan presentati al Milleproroghe, nonché l’approvazione unitaria di un parere della stessa Commissione Giustizia che disattende le richieste del Governo e recepisce le molte osservazioni avanzate dal Congresso Nazionale Forense. Eppure in queste ore – conclude de Tilla – continuano, incessanti, gli interventi in Commissione e le pressioni dei sottosegretari del ministero di Giustizia, Giacomo Caliendo e Maria Elisabetta Alberti Casellati contro gli emendamenti presentati. L’Oua esprime sostegno all’iniziativa e al responsabile lavoro dei Senatori e non mancherà di far sentire, ancora una volta, la voce unitaria dell’avvocatura. È in corso una grande iniziativa di coinvolgimento di tutti i consigli degli ordini di tutta Italia, delle istituzioni e associazioni forensi, dei singoli avvocati, affinché si organizzino manifestazioni a sostegno dei senatori contro l’obbligatorietà della media conciliazione e a favore dello slittamento di un anno e della modifica del sistema. Tra le iniziative previste anche una o più giornate di astensione dalle udienze». Un no alla conciliazione obbligatoria viene anche dal senatore del Pdl , Domenico Benedetti Valentini, che in una nota spiega le ragioni della richiesta all'esecutivo di far slittare di un anno l'entrata in vigore di una simile iniziativa, pur volta negli intendimenti a snellire i procedimenti, per una discussione più approfondita che metta al riparo da iniziative destinate ad essere bloccate dalla Consulta e che colpirebbero i diritti dei soggetti più deboli. 'L'obbligatorietà della mediazione generalizzata, in tutte le controversie giudiziarie – rileva l’esponente della maggioranza - , oltre alla più che dubbia costituzionalità, è fuori della delega legislativa, come già segnalò l'ignorato ma chiaro parere della stessa commissione. Se il provvedimento sarà approvato nell'ambito del milleproroghe dove è in discussione un emendamento in tal senso per l'introduzione dell'istituto, dal 22 marzo si rischia un colossale incidente nel già disastrato contesto della giustizia civile. Ecco perché la commissione Giustizia del Senato - a voti unanimi - rivolge un estremo appello, fuori di ogni pregiudiziale ideologica, al governo perché sia subito accolta la richiesta di rinvio per tutti i tipi di controversie, escluso ogni 'spezzatino' per due o tre materie. Conosciamo – aggiunge -la sincerità dell'impegno di Alfano per deflazionare il contenzioso arretrato e sopravveniente e siamo mobilitati per aiutarlo, ma l'obiettivo non si deve conseguire rendendo, pur involontariamente, impossibile ai cittadini il corretto accesso alla giustizia, cioè denegandola - osserva Benedetti Valentini -. Con i nostri emendamenti per il rinvio ci stiamo facendo carico dell'urgenza. Poi affronteremo subito le modifiche indispensabili al sistema della mediazione, prima di tutte la non obbligatorietà e l'assistenza legale, eventualmente partendo dal mio disegno di legge, affinchè l'istituto sia riproposto in forma virtuosa e praticabile. Se parlamentari come il sottoscritto ed i colleghi Filippo Berselli, presidente di commissione, Franco Mugnai, Andrea Pastore e Giulio Camber, schietti sostenitori del governo e molto solidali con il ministro Alfano, insistono perché nel decreto milleproroghe sia inserita la proroga al 2012 dell'entrata in vigore della mediaconciliazione obbligatoria, in sintonia con l'unanime richiesta di tutto il mondo forense italiano, significa davvero che si rischia la paralisi'.
(Da Mondoprofessionisti del 3.2.2011)