De Tilla: “L’abolizione
ha sancito un attacco al lavoro degli avvocati con una logica
al ribasso che danneggia i cittadini e
la stessa qualità del servizio giustizia”
Il
presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, ha commentato positivamente il rinvio
alla Corte Costituzionale del Tribunale di Cremona della normativa che abolisce
le tariffe professionali: «In questa giornata di grande protesta, apprendiamo
di questa condivisibile decisione di un magistrato del Tribunale di Cremona
(Giulio Borella) che conferma le ragioni del nostro sciopero e mina alle basi
una normativa che sta duramente danneggiando gli avvocati, soprattutto i più
giovani, e che rischia di abbassare la qualità della macchina giudiziaria. Per
il giudice l'obiettivo del legislatore sembra essere quello di “spingere gli
avvocati a non accettare incarichi non remunerativi e così bloccare
l'alluvionale afflusso di processi che intasano le aule di giustizia”. Di
fatto, da questa affermazione si evince come colpendo la professione forense,
“svilendo il lavoro degli avvocati”, si voglia colpire l’accesso stesso al
servizio giustizia».
«Una
logica che denunciamo da mesi – conclude de Tilla – le due facce della stessa
medaglia delle liberalizzazioni selvagge e della rottamazione della macchina
giudiziaria: un avvocato debole, per demolire il diritto costituzionale alla
difesa, una giustizia inaccessibile e a ostacoli per il cittadino. Questo
progetto si fonda su diversi provvedimenti, per citarne alcuni: l’abolizione
delle tariffe, l’incostituzionale media-conciliazione obbligatoria, la chiusura
di 1000 uffici giudiziari, il filtro in appello, la delegificazione
dell’ordinamento forense, la revisione della legge Pinto, l’attacco alle casse
professionali. Oggi da tutta Italia, arriva forte e chiara la reazione dei
200mila avvocati e degli ordini e delle associazioni forensi, con il grande
successo dello sciopero indetto dall’Oua. Ora attendiamo un riscontro dal
Governo, una risposta dal Parlamento».
Comunicato Stampa OUA
del 20.9.2012