Il
Comitato dei Delegati della Cassa Forense, nella seduta odierna (di ieri, ndAGANews), ha approvato alcune
significative modifiche al Regolamento delle prestazioni e al Regolamento dei
Contributi, a completamento della riforma già varata nel 2009.
In
questo modo, si è raggiunto l’obiettivo di stabilità di lungo periodo (50 anni)
imposto dal comma 24 dell’art. 24 del D.L. 201/2011 convertito in L. 214/2011
garantendo, così, un sereno futuro previdenziale a tutti gli Avvocati iscritti
e, in particolare, alle giovani
generazioni.
Le
modifiche introdotte, nel rispetto del pro-rata, vanno nel senso di garantire
la corrispondenza tra contributi versati e prestazioni erogate, con tutela
delle posizioni più deboli. L’aliquota unica per il calcolo delle pensioni,
fissata nell’1,40% e agganciata alle tavole di sopravvivenza specifiche della
categoria, unitamente alla valorizzazione di tutti i redditi prodotti
nell’intero periodo di iscrizione, consentono di rendere il sistema di calcolo
delle prestazioni pressoché equivalente a quello contributivo.
Sul
fronte dei contributi sono stati previsti adeguamenti dell’aliquota del
contributo soggettivo al 14% dal 1°/01/2013, al 14,5% dal 1°/01/2017 e al 15%
dal 1°/01/2021, in coincidenza con l’entrata a regime dell’età pensionabile a
70 anni. Il contributo integrativo, invece, resta confermato al 4% del volume
di affari Iva.
La
contribuzione modulare, prevista dall’1% al 10% del reddito professionale
dichiarato, viene resa interamente facoltativa e finanzierà una quota di
pensione calcolata con il sistema contributivo.
Nessun
intervento è stato previsto sulle pensioni in essere, fermo restando il
contributo di solidarietà del 7% a carico dei pensionati che proseguano
nell’esercizio professionale.
“Siamo
molto soddisfatti dell’importante risultato raggiunto – commenta il presidente
dell’Ente, Alberto Bagnoli – ora confidiamo nella rapida approvazione della
delibera da parte dei Ministeri Vigilanti, per dare certezze a tutti gli
iscritti circa la sostenibilità dell’Ente e la corretta programmazione della
propria posizione previdenziale”.
(Da Mondoprofessionisti
del 5.9.2012)