Severino sconfessa Giarda: il parere
del governo non dà ordini
ma apre al dibattito. De Tilla (Oua):
il ministro ci riceva
Tenta
di placare gli animi dopo le furiose reazioni degli avvocati, il Guardasigilli
che si affida a un comunicato per rispondere alle accuse degli avvocati di
voler affossare la riforma della professione forense. “In merito alle obiezioni
sollevate da alcune rappresentanze dell'avvocatura sul parere del governo alla
concessione della deliberante al ddl di riforma della professione forense –
puntualizza Paola Severino - tale parere non mette paletti, perché si limita
per pochi punti a chiedere il più ampio dibattito in Aula. Tale parere,
inoltre, non rallenta l'iter del provvedimento, perché comunque, non per
volontà del Governo ma per regolamento parlamentare, sarebbero dovuti andare in
Aula alcuni punti coperti da delega. Lo stesso parere – prosegue il ministro
Severino - non blocca alcunché, perché il ddl è stato già calendarizzato in
aula con la massima urgenza per il 28 settembre. Infine, il parere reso dal
governo non detta al Parlamento le modifiche da apportare alla riforma, ma anzi
rimette alla sede istituzionale dell'Aula la libera discussione su alcuni commi
di alcuni articoli della legge”. Per il
presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, si intravedono nuovi scenari su una
riforma attesa dall’avvocatura da decenni: «Bene così – sottolinea – finalmente
è giunta un’opportuna correzione di rotta: la richiesta dei Ministri Giarda e
del Guardasigilli di stralciare diversi punti del provvedimento, di fatto
avrebbe svuotato di contenuti una riforma che raccoglie un forte consenso in
Parlamento e nell’avvocatura. Opportuna e puntuale, quindi, la presa di
posizione del Presidente della Commissione Giustizia, On. Giulia Bongiorno, che
ha respinto questa ipotesi. Si riannodano i fili del dialogo ed è per questa
ragione che siamo favorevoli alla proposta di discutere in aula il testo
unitario, senza “spezzatini”. Fermo restando le nostre posizioni sulla riserva
della consulenza legale, le specializzazioni, la pubblicità, il compenso e le
tariffe, le incompatibilità, il tirocinio, auspichiamo che la Commissione Giustizia
ci convochi in audizione. Allo stesso
tempo chiediamo – conclude de Tilla – che il Ministro Severino si incontri con
l’avvocatura anche per aprire un confronto più ampio sulle ragioni dello
sciopero del 20 e 21 settembre, sulla media-conciliazione obbligatoria, sul
processo civile, sulla revisione della geografia giudiziaria, ma anche sulla
disponibilità a collaborare per lo smaltimento dell’arretrato e sulla proposta
del Guardasigilli di rivedere la modalità di accesso alla professione e del
corso di laurea in legge».
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 7.9.2012)