Il Presidente del CNF Guido Alpa
Il Consiglio nazionale forense ha stimato i veri risparmi derivanti
dall'intervento sulla geografia
giudiziaria annunciato dal Governo
Risparmi inferiori a quelli stimati dal Governo,
ulteriore perdita di efficienza del servizio giustizia ed elevati costi a
carico della collettività, in termini non solo di minor tutela dei diritti ma
anche di maggiori esborsi per accedere al servizio giustizia.
È l’allarme che l’Avvocatura rimette al Governo, dopo
aver raccolto dati e incrociato cifre e numeri.
“Fin da quando è stata approvata la Manovra che ha conferito
la delega al Governo per la revisione della geografia giudiziaria, il Cnf ha
sostenuto la necessità che i cittadini possano usufruire di una giustizia di
prossimità efficiente e razionale e ha sempre rilevato che per affrontare una
questione così importante è necessario disporre di tutti i dati e i numeri
utili - dichiara il presidente del Cnf Guido Alpa (nella foto). E i risultati
ai quali è giunta la commissione interna all’uopo istituita conferma la bontà
del nostro approccio. La giurisdizione costituisce una componente
irrinunciabile di ogni sistema democratico. Tramite essa si realizzano almeno
due diritti costituzionali: quello alla difesa e quello all’uguaglianza. I
diritti dei cittadini non sono merce e l’auspicato obiettivo della corretta
allocazione delle risorse e dell’efficienza, che l’avvocatura condivide, deve
tener conto dei costi gravi di una riduzione della loro tutela”.
Il calcolo dei costi
del Cnf
L’allarme lanciato dall’Avvocatura parte da uno
studio complesso sui flussi dei procedimenti giudiziari e sui costi (raccolti
direttamente sul territorio dalle commissioni di manutenzione stante il
silenzio dell’amministrazione centrale, al netto delle spese del personale) di
48 tribunali sub-provinciali sui 57
in odore di soppressione.
Lo studio è stato condotto dalla commissione del Cnf
per la revisione della geografia giudiziaria, coordinata da Enrico Merli, che
ha evidenziato come finora il Governo non abbia applicato al comparto della
Giustizia i criteri della spending review previsti dalla legge di Stabilità
(n.98 del 2011). Inoltre il Governo, rileva il Cnf, si accinge a operare
"tagli trasversali" senza aver prima determinato i costi standard e i
fabbisogni standard nella Giustizia,come invece è avvenuto nella Sanità e in
altri settori della Pubblica Amministrazione.
Dall’incrocio dei dati è emerso che:
a) Risparmi reali. Contro gli 80 milioni di risparmio
stimati dal ministero della giustizia, a fronte della eventuale chiusura di 48
tribunali sub-provinciali (su 57
in totale) e 160 sezione distaccate, il risparmio reale
sarebbe di poco più di 41 milioni, (sommando i circa 25 milioni di euro
derivanti dalla soppressione di 48 tribunali ed i circa 16milioni derivanti
dalla soppressione delle sezioni distaccata).
Governo = -80 milioni euro Cnf= -41 milioni di euro
Volendo calcolare il risparmio relativo alla chiusura
dei 37 tribunali, individuati applicando i criteri legislativi previsti dalla
delega n. 148/2011, il risparmio sarebbe di 17 milioni, al quale andrebbero
sommati i circa 16 milioni relativi alle 160 sezioni distaccate, per un totale
di circa 33milioni di euro (37 tribunali+ 160 sezioni distaccate); cifra sempre
ben lontana dalla stime governative.
b) Efficienza reale. Sia in materia civile che in
materia penale i procedimenti esauriti nei 48 tribunali sono superiori a quelli
sopravvenuti.
Civili sopravvenuti: 209.181 Civili esauriti: 213.481
Penali sopravvenuti: 276.160 Penali esauriti: 281.050
c) Costi trascurati. Nei calcoli, il ministero ha
OMESSO di conteggiare gli investimenti che servirebbero per garantire il
passaggio di personale e attività ai tribunali provinciali.
Uno studio condotto sulle 4 sezioni distaccate del
tribunale di Trento ha fatto anche emergere che: a fronte di un costo
attuale-strutturale di 90mila euro (dunque di possibile risparmio) la
collettività (cittadini e personale giudiziario) spenderebbe 2milioni446mila920
euro (in termini di spostamenti). L’impatto ambientale, calcolato in emissione
di Co2 derivanti dagli spostamenti necessarie per raggiungere la sede
provinciale, sarebbe di circa 700mila Kilogrammi di anidride carbonica.
Il Cnf peraltro ha iniziato una grande campagna di
mobilitazione sul territorio e di comunicazione su questo delicatissimo tema,
recandosi in alcune sedi emblematiche per raccogliere le testimonianze degli
interessati al fine di realizzare alcuni video che saranno pubblicati sul sito
www.consiglionazionaleforense.it.
Mobilitazione che culminerà in un evento nazionale
per rappresentare ai massimi vertici istituzionali il lavoro dell’Avvocatura.
Rientra in questo impegno istituzionale, volto a sensibilizzare l’Esecutivo su
alcune scelte che, pur dettate da pressanti esigenze di natura economica,
rischiano di trasformarsi in un costo pesante per la collettività, la tutela
dei diritti e anche per l’efficienza dello stesso servizio Giustizia, il
Protocollo siglato con l’Associazione nazionale dei Comuni.
(Da
Mondoprofessioniosti del 24.5.2012)