Esprimere
la forte preoccupazione in ordine all'ipotesi di riduzione dei presidi
giudiziari in assenza di criteri programmatici con i quali le spese sono
determinate e avviare un lavoro comune, con la costituzione di un gruppo di
lavoro congiunto, per completare il censimento per quanto riguarda costi e
fabbisogni circa la geografia giudiziaria e per realizzare un'analisi dei
territori in relazione ai costi generati dalla riduzione delle circoscrizioni
giudiziarie in termini di logistica, trasporti, sedi, impatto ambientale e fasi
transitorie.
Sono
queste le principali finalità alla base del Protocollo d'intesa siglato da Anci
e Consiglio nazionale forense. Dalle due rappresentanze istituzionali dei
comuni e dell'avvocatura arriva infatti una richiesta al Governo: prima di
proporre la chiusura degli uffici giudiziari di primo grado (tribunali sub
provinciali-sezioni distaccate-uffici del giudice di pace) calcoli bene i costi
e i risparmi effettivi per la collettività di tutta l'operazione, altrimenti si
rischieranno più danni che benefici.
Con
la firma di questo protocollo l'Anci e il Consiglio nazionale forense intendono
porre alcune richieste all'Esecutivo quali : avviare il controllo di gestione
ai fini della trasparenza della spesa corrente che viene oggi addebitata
automaticamente ai comuni; applicare il criterio dei costi standard e non più
quello della spesa storica per valutare l'efficienza del servizio; adottare un
modello di misurazione dei fabbisogni standard; avviare un'analisi del
territorio per calcolare i costi della revisione giudiziaria.
(Da Mondoprofessionisti
del 24.5.2012)